«Non ha figli, non può trattare di rigenerazione urbana»: Assessore presa di mira sui social

«Certo se la rigenerazione urbana la affidi a un supertecnico che per motivi suoi non ha figli. Ma non ne faccio una colpa, non lo fa consapevolmente, semplicemente certe dinamiche non le conosce. Non conosce le esigenze di famiglie e ragazzini». La campagna elettorale può portare, purtroppo, anche a questo. Il post, pubblicato nel gruppo di Pordenone allo specchio, ha scatenato un acceso dibattito politico sull’assessore Cristina Amirante, in corsa per un posto in Regione. Le parole - ancora presenti su Facebook - hanno portato a una condanna unanime da tutto il mondo politico che si è compattato nell’esprimere la propria solidarietà alla candidata. 

Una delle prime esponenti a entrare nel tema è stata la presidente del Comitato parti opportunità Dusy Marcolin. «Non entro nel merito della possibilità o dell'impossibilità di erigere un palazzo piuttosto che un parcheggio interrato perché non è il mio mestiere. Ma riuscire a scrivere quanto è stato scritto è davvero allucinante. Colpire una donna nella sfera più intima è una delle bassezze più becere si possa fare. Nel caso specifico che Cristina Amirante  sia indiscutibilmente brava e preparata lo dicono i fatti (i lavori in città, quelli visibili e quelli non visibili), certamente non il suo certificato di Stato famiglia!»

Irene Pirotta, consigliere del Pd, rincara la dose: «Non c’è nessuna ragione che giustifica un attacco, un giudizio, a una persona perché ha o non ha figli, soprattutto nei confronti di una donna.  È un metro che non si applica mai ad un uomo che invece si pesa per ambizione, reddito e professionalità. Nessuno può avere voce in capitolo ne tanto meno usarlo come metro di giudizio. È a tutti gli effetti una violenza perché entra nel vissuto più intimo delle persone».  

Per quanto riguarda la gestione degli spazi liberi per i giovani (argomento presente nel post dell’utente) e la rigenerazione Pirotta ricorda che ci sono diversi assessorati in ballo: l’urbanistica come l’assessorato ai lavori pubblici, come l’assessorato allo sport come le politiche giovanili. «Totale: tre uomini e una donna. Mi aspetto si la solidarietà femminile super partes (non scontata anche da chi sta nella propria fazione politica) ma vorrei sentire una voce pubblica maschile nella destra di governo di condanna dell’accaduto».