Aveva voglia di farsi del male, dice, e così ha deciso di visitare la pagina di un gruppo di terrapiattisti. Il professore pordenonese ha raccontato questa esperienza su Facebook, ottenendo quasi 4.800 mi piace e quasi 400 condivisioni. «Da lì è successo che ci ho cliccato sopra, e poi non ho più saputo fermarmi: me la sono letta tutta, post per post, delirio per delirio. Inizialmente era tutto così metafisico e grottesco che pensavo fosse una pagina di satira, ma poi ho dovuto bere l’amaro calice della verità: ci sono davvero in giro tanti che credono a queste bufale sesquipedali....», ha sottolineato.

Un pieno di consensi social per un post che ha una conclusione che vuole mettere tutti in guardia: «Anche la bugia più assurda può sembrare per un attimo credibile, se detta con tanta convinzione. Pensiamoci, la prossima volta in cui siamo tentati di credere a chi ci dice che esistono guerre giuste».

Galiano, ha scritto, «ad ogni riga si sente inequivocabile il suono di un dizionario di italiano e di un sussidiario che si gettano dal decimo piano, certo, ma non sto scrivendo questo per deridere chi ha scritto questa roba o chi ci crede sul serio: lo sto facendo perché a un certo punto è successa una cosa fuori da ogni previsione.  Sì, dopo un po’ ho iniziato ad avere dei dubbi anch’io. Mi credete? Come se fossi finito dentro uno stato allucinatorio, al cinquantesimo post che metteva in dubbio la veridicità dello sbarco sulla Luna, o il crollo delle Torri Gemelle o tutti i principi base della fisica, qualcosa in me ha iniziato a scricchiolare.  Solo un attimo eh? Però mi è partita la domanda: “E se fosse vero?”  Poi, ovvio, gli anni chino sui libri hanno stravinto facile, ma intanto qualcosa si era insinuato in me...»

La Terra non è piatta e non esistono guerre giuste. Questo è quanto la visita sulla pagina di un gruppo di terrapiattisti ha ricordato al professor Galiano. Messaggio condiviso da tantissimi dei suoi follower.