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«Chi fa leggere i ragazzi può salvargli la vita», Galiano ringrazia così Erin Doom-Matilde

Su Facebook il messaggio alla scrittrice che ha svelato la sua identità domenica 14 maggio a "Che tempo che fa"

Ha esordito nel 2016 su Wattpad, una piattaforma dove ha pubblicato i suoi primi racconti. Poi nel 2022 con il suo primo romanzo 'Fabbricante di lacrime' ha venduto oltre 500 mila copie, 100 ristampe e cento lunghe settimane stabile nelle classifiche di vendite. In tantissimi così hanno cominciato a chiedersi chi fosse Erin Doom, uno pseudonimo senza volto, almeno fino a domenica 14 maggio, quando ha deciso di svelarlo da Fabio Fazio a "Che tempo che fa".

Su Rai3, in prima serata, ha svelato la sua identità, dicendo di chiamarsi Matilde e di essersi resa conto che stava perdendo qualcosa, soprattutto la possibilità di incontrare i suoi fan. Il professor Enrico Galiano, in un lungo post su Facebook, ha voluto ringraziarla sottolineando l'importanza che hanno i libri, soprattutto per le giovani generazioni:

«E invece io ti dico grazie, Matilde. O Erin Doom, per chi ti conosce così. Grazie perché era uno spettacolo uscire in giardino a ricreazione e vedere ragazzi in cerchio leggere i tuoi libri. Grazie perché ti veniva da strabuzzare gli occhi, e ti avvicinavi anche furtivo a controllare perché sembrava una specie di assurdo spazio temporale, un'allucinazione. Grazie perché davvero era un'immagine che ci lasciava, a noi prof dico, in rapimento estatico, come un'opera d'arte: frotte di tredicenni, ragazze e ragazzi, lì intorno con quel librone in mano, chini insieme, e poi a parlare e confrontarsi scambiarsi sguardi», ha raccontato.

«Grazie perché quando vedevo quei libri con quei post it coloratissimi, pieni di sottolineature, orecchie alle pagine, non lo so, chiamami ingenuo, però un po' più di ottimismo ti veniva. Grazie perché hai saputo trovare le parole che nessun adulto insegnante genitore evidentemente ha saputo trovare. Grazie perché se così tanti ragazzi sono venuti dai tuoi libri, alla fine, è perché si sono sentiti ascoltati. Grazie infine perché chiunque riesca a far leggere un ragazzo a quell'età, chiunque riesca a farlo cominciare a leggere dico, io lo so, può letteralmente salvargli la vita», ha concluso.

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