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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il professor Andrea Maggi sugli studenti con DSA: «Non è una malattia, tutti abbiamo dei limiti»

In un post su Facebook chiarisce il suo punto di vista dopo una sua storia sul social network

«A proposito della mia storia in cui parlo degli studenti con DSA mi avete scritto in tantissimi. Vorrei chiarire il mio punto di vista, perché da molti sono stato frainteso». Inizia così il post su Facebook di Andrea Maggi, il professore che insegna lettere a Pordenone ed è diventato famoso in tutta Italia come il professore di italiano e latino de Il Collegio, il docu-reality di Rai2.

Secondo quanto stabilito dalla legge n.170 dell'8 ottobre 2010 la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia sono riconosciuti come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Al sistema azionale di istruzione e agli atenei è assegnato il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo.

Sono coinvolte in questi disturbi l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Per gli alunni con DSA, il consiglio di classe predispone il Piano Didattico Personalizzato, nelle forme ritenute più idonee e nei tempi che non superino il primo trimestre scolastico, predisponendo attività didattiche individualizzate, attività didattiche personalizzate, strumenti compensativi, come il registratore e la calcolatrice, misure dispensative, come le interrogazioni programmate e l’uso del vocabolario, forme di verifica e di valutazione personalizzata, come ad esempio tempi più lunghi per le verifiche.

«Non intendevo affatto dire che gli studenti con Dsa non debbano essere aiutati. Seguitemi attentamente: il punto è che il Dsa non è una malattia, pertanto come tale non dev’essere trattato. Altrimenti i ragazzi con Dsa finiscono per sentirsi diversi e questo li fa stare malissimo! Avete mai provato a chiedere a uno studente con Dsa cosa prova a ricevere una verifica differenziata? Se non lo avete fatto, provate. Se invece entriamo nell’ottica che tutti, e con tutti intendo TUTTI, abbiamo dei limiti (io, per esempio, sono una pippa a basket), tutti capiscono che possono affrontare i loro limiti con serenità, senza sentirsi diversi da nessuno.  E magari trovano anche delle strategie per aggirare i loro limiti. Questa è la rivoluzione che intendo suggerire. E chi mette 3 a uno studente con Dsa perché non riesce a leggere bene, è meglio che non faccia l’insegnante. Ci sono tanti altri lavori e molti sono anche ben pagati», ha scritto il professor Maggi su Facebook.

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