Mauro Corona, 60 anni dalla tragedia del Vajont: «Ricordare sempre»
L'ertano nel giorno dell'anniversario: «Nessun tempo cancellerà mai il tatuaggio del dolore dalla pelle dei rimasti»
«I sopravvissuti del Vajont ancora aspettano. Esistono ormai pochi esemplari. Sessant'anni sono parecchi, l'unghia della grande signora ha strappato molte tessere dal mosaico dei rimasti. Dimenticare no, perdonare mai, ricordare sempre».
Mauro Corona ha scritto queste parole sulla tragedia del Vajont nel suo ultimi libro biografico, «Le altalene» e queste risuonano anche oggi, lunedì 9 ottobre, quando ricorre il 60esimo anniversario della tragedia nella quale, a causa di un'enorme frana che si era staccata dal Monte Toc per cadere sulla diga artificiale, costruita in una zona a forte rischio idrogeologico, morirono 1910 persone.
«Sono trascorsi 60 anni ormai. Quella notte moriva il mondo semplice, umile e laborioso della montagna. Nessun tempo cancellerà il tatuaggio del dolore inciso sulla pelle dei rimasti. Da allora abbiamo tentato di rinascere ogni mattina con quel che restava», ha scritto Mauro Corona, oggi, sui social.
Tantissimi i commenti da parte di chi ha rivissuto quei giorni e quelle emozioni, provando nuovamente grazie a quelle parole un genuino sentimento di compassione per le vittime e di condanna. Questo si legge tra i commenti: «Per l'avidità e la superficialità di alcuni uomini abbiamo assistito ad un'immane tragedia il cui ricordo rimarrà indelebile per i posteri a venire», «9 Ottobre 63 avevo 6 anni ma non dimenticherò mai quelle immagini in bianco e nero della tv», «L'ho visto da bambina ,ti giuro che è stata una cosa che non dimenticherò. Mentre lo spiegavo a mio figlio mi sono messa a piangere», «Per non dimenticare tutti quelli che ci hanno perso la vita», «Avevo 11 anni ma ricordo che a scuola ci avevano spiegato la tragedia immensa che era successa», «Non si può dimenticare tutto l'orrore: è stata una tragedia immane», «Mai dimenticheremo quello che è successo e le persone che hanno perso la vita in una tragedia annunciata!».