Perché il Vajont non si può paragonare a Nova Kakhovka: lo spiega il professor Maggi
Le differenti responsabilità esposte sui social
Basta scorrere i titoli dei principali quotidiani per vedere come la diga distrutta sul fiume Dnipro venga paragonato alla tragedia del Vajont. Una semplificazioni che a molti non va giù, soprattutto a chi ben conosce la storia.
Uno di questi è il professor Maggi che sui suoi canali social scrive: «Chi paragona il Vajont al disastro di Nova Kakhovka ignora che a Vajont la diga è ancora intera (è franata la montagna!), mentre in Ucraina la diga è stata distrutta dalle bombe. Questo significa che a Vajont il disastro era annunciato, si poteva evitare; lì la diga non doveva proprio essere costruita. A Nova Kakhovka la diga ci stava bene, ma qualcuno l’ha trasformata in un bersaglio militare. A Vajont il disastro (con oltre 2000 morti a Longarone) è responsabilità di costruttori senza scrupoli. A Nova Kakhovka il disastro è responsabilità di distruttori senza scrupoli».
Costruttori senza scrupoli nella tragedia del Vajont, distruttori senza scrupoli a Nova Kakhovka. A volte basta una parola per attribuire le responsabilità in maniera corretta, sperando l’umanità smetta di ripetere sempre gli stessi errori.