Vince il Pordenone, la testa della classifica è a soli tre punti e Mirko Stefani fa l'esordio migliore che potesse desiderare sulla panchina di casa. Tre buone notizie per i Ramarri, che così continuano a sognare l'accesso diretto alla Serie B. La gestione della gara è più difficile di quello che dice la classifica. Il Piacenza se la gioca alla vecchia, con le armi storiche di chi ha bisogno di raccattare punti per sperare nella salvezza: atteggiamento difensivo, squadra corta, speranza del contropiede. Così il Pordenone quando conclude verso la porta lo fa in modo poco preciso, sprecando troppo. Per fortuna ci sono la precisione di Burrai e il coraggio di Ajeti che sistemano le cose. A inizio ripresa gli ospiti provano a rovinare la festa con un gran gol di Morra. Dubickas si ricorda allora di essere uno che ha frequentato quartieri più alti, trova gli spazi giusti e piazza l'allungo decisivo venendo premiato da un rimpallo. Grazie al suo guizzo il Pordenone ci crede ancora. Eccome se ci crede.

Pordenone (4-3-2-1)

Festa; Bruscasgin, Ajeti, Negro, Benedetti; Torrasi (14′ st Zammarini), Burrai (14′ st Giorico), Pinato (29′ st Gucher); Deli (14′ st Palombi), Piscopo; Dubickas. A disp.: Martinez, Giust, Andreoni, Magnaghi, Maset, La Rosa, Ingrosso, Pirrello, Destito. All. Stefani

Piacenza (3-5-2)

Rinaldi; Zanandrea (28′ pt Capoferri), Accardi, Masetti; Munari, Giorno, Sulijc, Palazzolo (1′ st Gonzi), Rizza (36′ st Plescia); Luppi (1′ st Morra), Cesarini (12′ st Zunno). A disp.: Tintori, Nocchi, Cosenza, Parisi, Chierico, Vianni. All. Abbate

Arbitri

Pezzopane di L’Aquila, assistenti Chichi di Palermo e Colaianni di Bari. Quarto ufficiale Fichera di Milano

Marcatori

42′ pt Ajeti; 3′ st Morra, 23′ Dubickas.

Note

Ammonito Benedetti. Angoli 5-4. Recupero: 2′ p.t./ 4' s.t., 1.639 spettatori, incasso 15.719 euro
 

Festa 6

Il gran tiro di Morra lo costringe a non poter fare nulla, se non osservare la palla che si insacca alle sue spalle