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Sanità, il sindacato Ugl: «Nel silenzio si sgretola servizio il pubblico»

Il segretario provinciale Giuseppe Perricone: «Basta esternalizzazioni in favore del settore privato»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PordenoneToday

Il sindacato Ugl contesta l'esternalizzazione dei servizi territoriali di emergenza sanitaria, l'ex 118.
«Questa decisione - sostiene il segretario provinciale Giuseppe Perricone - porta una volta in più un’aria di demoralizzazione e di instabilità all’interno del personale del comparto sanità dedicato all’emergenza territoriale nella provincia di Pordenone. La Ugl Salute ritiene che le ultime scelte aziendali di privatizzare ulteriormente il servizio di emergenza territoriale (ex 118) sia del tutto fuori luogo e vada scoraggiare irrimediabilmente il personale dell'Asfo».

«Nonostante nei mesi passati - prosegue il sindacalista - lo stesso personale abbia dato la disponibilità e proposto progetti concreti per internalizzare alcuni servizi dell’emergenza territoriale, nessuna risposta è arrivata dai vertici aziendali. Nel silenzio assordante della politica regionale e locale si sta sgretolando un servizio pubblico di qualità ed esperienza pluridecennale, favorendo la continua emorragia di personale, il tutto in favore del settore privato. Per questo Ugl Salute Pordenone chiede ai vertici aziendali Asfo di invertire immediatamente questo processo. Bisogna ascoltare e prendere in considerazione le varie proposte del personale, che ridiano dignità e riconoscenza alla professionalità che viene messa in campo ogni giorno dagli operatori aziendali. Diciamo no all’utilizzo del personale come “tappabuchi” - conclude Perricone - per coprire le carenze organiche di altre unità operative che le varie dirigenze ospedaliere hanno ingrandito nel corso degli anni, diventando ormai emergenza».

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