Oltre cento trattori hanno partecipato alla manifestazione che si è tenuta oggi, 13 febbraio, a Pordenone. Gli agricoltori della ex provincia e delle zone limitrofe hanno aderito a una protesta che sta bloccando le principali città italiane. Una voce che si è fatta sentire attraverso il suono dei clacson e il rombo dei motori. La partecipazione è andata oltre ogni aspettativa. I numeri erano più contenuti, ma alla prima tappa, prevista nel parcheggio del centro commerciale in via Musile, hanno aderito più di cento trattori. La sfilata dei veicoli è cominciata intorno alle 10. I mezzi hanno percorso l'intero ring con lo stupore della gente che si è fermata ai lati della strada per immortalare quel momento.   

Il corteo dei trattori a Pordenone

La protesta, pacifica, ha toccato le principali vie del centro di Pordenone dove una lunga scia di trattori ha chiesto risposte e un confronto con le principali forze politiche dopo le ultime direttive dall'Unione Europea. Al centro della questione c'è il Green Deal che porterebbe svantaggi ai  lavoratori agricoli. Ma non c'è solo quello sul tavolo del dibattito. Una delegazione, formata da due esponenti del movimento, si è fermata di fronte alla prefettura incontrando il viceprefetto vicario e consegnando un documento con cinque punti chiave che sono alla base della mobilitazione: snellire la burocrazia, valorizzare dei prodotti italiani, riqualificare la figura dell’imprenditore agricolo (imprescindibile per la tutela del territorio); puntare su una transizione più equa del Green Deal senza penalizzare troppo il settore primario. Gli agricoltori hanno infine richiesto una maggiore redistribuzione del valore all'interno delle filiere produttive visto che a farne più le spese sono soprattutto i produttori che, a differenza delle grosse distribuzioni, si trovano ad avere poco margine di guadagno rispetto alla vendita del prodotto.  

L'incontro in prefettura