Ogni terapia ha il "proprio bosco" dove immergersi, lo dimostra una ricerca
“Una salutare camminata nel bosco” non è solo un modo di dire. Adesso è anche una ricerca scientifica sul campo, effettuata in piena pandemia - l’estate/autunno 2020 – da due attivi ricercatori dell’Istituto per la BioEconomia Cnr, Federica Zabini e Francesco Meneguzzo, quest’ultimo referente tecnico nazionale del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano. Obiettivo del test era la verifica delle possibilità terapeutiche del contatto con la natura, passeggiando nei boschi.
I risultati, eloquenti, sono parte integrante del volume “Terapia forestale”, che raccoglie l’esperienza di 200 persone di età compresa tra i 18 e i 79 anni e l’effetto benefico delle loro passeggiate nel verde, in rapporto allo stato d’ansia, alla depressione, alla difficoltà di concentrazione. “Terapia verde. Il benessere mentale lontano dalla città” è appunto il titolo del secondo incontro programmato nell’ambito di “Affascinati dal Cervello” 2022, il cartellone di appuntamenti dedicati alle neuroscienze a cura dall’IRSE, Istituto Regionale di Studi Europei, per il coordinamento del neuroscienziato Marcello Turconi. Giovedì 29 settembre, alle 17.30 nell’Auditorium della Casa dello Studente Antonio Zanussi di Pordenone, le “neuroscienze della bellezza” ci porteranno a tu per tu con Federica Zabini e Francesco Meneguzzo, per approfondire il loro studio che dimostra, una volta di più, i benefici dell’immersione in foresta: effetti diretti e misurabili con un’azione ad ampio spettro che investe, tra le altre, le sfere psicologica, neurologica, cardiocircolatoria e immunitaria.
I benefici di un'immersione nella foresta
Gli influssi sul benessere psico-fisico sono prodotti attraverso meccanismi fisiologici: dall’inalazione dei composti volatili bioattivi emessi dagli alberi, alle dinamiche percettive a livello visivo, tattile, uditivo e olfattivo, reazioni capaci di rimodulare l’attività cerebrale e favorire la regolazione omeostatica di risposte psicologiche e fisiologiche. Nel volume Terapia Forestale, attraverso un approccio scientifico rigoroso si verificano anche i fattori ambientali che contribuiscono a determinare il livello di efficacia della terapia: per esempio, contro ansia e depressione sembra funzionino meglio i boschi di pino silvestre, mentre quelli costituiti da faggi e conifere agiscono a livello generale. In un capitolo i due ricercatori offrono persino le istruzioni per ricreare a casa, parzialmente e in modo virtuale, un ambiente forestale attraverso stimoli visivi, auditivi e olfattivi con la diffusione in aria anche di oli essenziali derivati da essenze forestali.
Nella seconda parte dell’incontro Marcello Turconi dialogherà con lo psicologo e neuroscienziato Andrea Bariselli, Ceo di Strobilo, la compagnia health & climate-tech specializzata in neuroscienze e intelligenza artificiale applicate al rapporto uomo-natura.
La partecipazione all’incontro è gratuita, prenotazione obbligatoria compilando il form o registrandosi alle dirette sul sito centroculturapordenone.it/irse.