San Vito ricorda la Shoah con i "Canti dalla casa dei viventi"
Torna in scena, dopo l’emozionante, applauditissimo debutto dello scorso novembre a Pordenone, il melologo dal titolo “Canti dalla casa dei viventi”, che unisce i testi originali dello scrittore e intellettuale friulano Angelo Floramo, che a giorni riceverà il prestigioso Premio Nonino, alle musiche scritte dal compositore milanese Carlo Galante in un’opera che fa del tema del “confine” la propria ragion d’essere.
La data è quella di giovedì 25 gennaio, quando lo spettacolo sarà presentato nell’Auditorium Comunale di San Vito al Tagliamento alle ore 20.30, preceduto da una prova generale aperta alle scuole alle ore 11.00.
L'opera
L’ispirazione dell’opera risiede infatti nel piccolo cimitero ebraico di Valdirose (Rošna Dolina), oggi nel Comune di Nova Gorica, che racchiude, come in una poetica “Spoon River” transfrontaliera, storie di uomini e donne di una Mitteleuropa che si perde nella notte dei tempi. Un’operazione di memoria, ma anche di creazione artistica originale, che si colloca nella più ampia cornice del progetto GO!2025 – Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura, raccontando di un territorio dove la geografia dei confini fu sempre mutevole e mai del tutto impermeabile per le genti in continua osmosi tra Paesi, lingue, sogni e orizzonti.
Sotto la direzione artistica di Eddi De Nadai, lo spettacolo ha la caratteristica di rinnovarsi ad ogni ripresa, laddove le voci e i corpi che danno vita ai personaggi che popolano la “Bet ha-h?ayyim”, ossia “Casa dei viventi” (o Bet ‘olamim, “Casa dell’eternità”), come vengono chiamati i cimiteri nella cultura ebraica, sono quelli degli studenti degli Istituti Superiori della regione, che attraverso dei percorsi laboratoriali vengono guidati all’interpretazione e alla messa in scena.
Per San Vito al Tagliamento saranno protagonisti 15 giovani del Liceo Le Filandiere, coordinati dall’attrice Norina Benedetti, che affiancheranno sul palco gli strumentisti di Ex Novo Ensemble: Gabriele Bressan (oboe/corno inglese), Davide Teodoro (clarinetto/clarinetto basso), Ludovica Borsatti (fisarmonica), Alessandro Fagiuoli (violino), Andrea Amendola (viola), Carlo Teodoro (violoncello). Le intense parti vocali sono affidate al mezzosoprano Silvia Regazzo.
Commissionata dalla Storica Società Operaia di Pordenone nell’ambito del progetto di divulgazione musicale “Orpheus”, la produzione gode del sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli, e del patrocinio della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e del Comune di San Vito al Tagliamento, che l’ha inserita tra gli eventi promossi dalla città per la “Giornata della Memoria”.