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Lunedì, 29 Aprile 2024
In concorso a Venezia

Gianni Amelio e Luigi Lo Cascio a Cinemazero per presentare Il signore delle formiche

Il regista e l’attore dopo la 79° Mostra del Cinema di Venezia racconteranno il loro ultimo film in Sala Grande martedì 13 settembre

Dopo essere passato per la 79° Mostra del Cinema di Venezia, per Gianni Amelio e Luigi Lo Cascio comincia un lungo tour di presentazione de Il signore delle formiche. E Cinemazero non poteva mancare in questa lista. Il regista e l’attore saranno a Pordenone martedì 13 settembre nel corso della proiezione delle 20:30 per raccontare le vicende legate al drammaturgo e poeta Aldo Braibanti, interpretato da Lo Cascio.

L’autore di Hammamet s’ispira in questo caso a uno dei processi che più fecero scalpore nella storia recente. Verso la fine degli anni ’60 il filosofo venne condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, o meglio di aver sottomesso alla proprio volontà, uno studente che lo seguiva e che all’epoca aveva compiuto diciotto anni. Il giovane venne poi trasferito in ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, ma solo pochi anni più tardi quel reato venne eliminato.

Usando le parole di Amelio è «un film sulla violenza e l’ottusità della discriminazione. L’amore sottomesso al conformismo e alla malafede. Uno spaccato della provincia italiana nei cruciali anni Sessanta, quando il benessere economico non andò di pari passo con l’intelligenza delle cose, con l’apertura dei sentimenti». "Il signore delle formiche” è anche una storia che mette in luce gli scontri tra due generazioni in conflitto, aggiungendo ulteriore spessore a un film che già ha tanto da raccontare. «Già la vicenda così com’è accaduta mostra aspetti inquietanti a oltre mezzo secolo di distanza. Lo spettatore si potrà domandare: come è stato possibile, come è potuto succedere? Anche se in apparenza oggi non ci si scandalizza più di niente, l’odissea del ‘signore delle formiche’ è di quelle che sanno di inquisizione, e ne abbiamo le prove ogni giorno. Perché nella sostanza non è cambiato molto. Dietro una facciata permissiva, i pregiudizi esistono e resistono ancora, generando odio e disprezzo per ogni ‘irregolare’. Ma non è più tempo di subire né di tollerare nessuna forma di sopruso verso gli individui meno protetti.
E questo film vuole infondere il coraggio di ribellarsi».

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