"Sospesi", la fotografia incontra gli spazi della psicoterapia
Nel cuore della città c’è una mostra fotografica realizzata in un ambiente molto particolare. In “Sospesi” di Simona Arnone, ogni singola immagine espande se stessa e lo sguardo di chi la osserva oltre i limiti del supporto ma, allo stesso tempo, riporta lo sguardo al centro per far osservare i dettagli, i particolari microscopici concentrati in essa.
Non è un caso che gli spazi in cui queste fotografie sono esposte siano luoghi di passaggio o di sosta: un corridoio e due sale d’aspetto. Per antonomasia i luoghi dell’attesa, dove il tempo per un istante si congela e lo scorrere quotidiano degli eventi si arresta.
La mostra, visitabile ogni sabato fino al 22 ottobre, è stata allestita in uno studio di psicologia clinica. L’idea nata quasi per caso e si è trasformata piano piano in un affascinante progetto: raccontare percorsi di vita, esplorare temi intensi, valorizzare talenti, attivare riflessioni e piacevoli momenti di condivisione, integrando diversi contributi, dal mondo della psicologia, della fotografia, delle arti, della scienza, della cultura.
Le neuroscienze dimostrano che quando contempliamo qualcosa di bello si attiva l’area cerebrale del piacere. Le immagini fotografiche possono suscitare emozioni talmente intense da attutire il dolore sordo dello spirito.
La mostra “Sospesi”, curata da Michela Lupieri, si può visitare tutti i sabati presso lo Studio di psicologia clinica in via Ospedale Vecchio 3 a Pordenone.