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Inps: come versare i contributi da lavoratore autonomo

L’INPS offre diverse modalità ai lavoratori per quanto riguarda il versamento dei contributi. Le modalità variano infatti a seconda dell’attività svolta o se si è iscritti a un ordine professionale, e l’entità dei contributi per ottenere la pensione cambiano a seconda se si è lavoratori dipendenti, autonomi o parasubordinati.

Lavoratori autonomi

I contributi previdenziali da lavoro autonomo sono legati allo svolgimento dell’attività di impresa come sottolineano gli articoli n. 2082 e successivi del codice civile. Ciò significa che il lavoro svolto deve avere determinate caratteristiche come l’abitualità. Il che non si deve per forza tradurre con la continuità e la esclusività di quell’esercizio. Affinché questo stabilisca l’obbligo contributivo deve essere inoltre svolta in modo prevalente rispetto agli altri lavori svolti contemporaneamente nel corso dell’anno.  

Contributi, da dove iniziare

Chi è un lavoratore autonomo ha l’obbligo di versare i contributi previdenziali:

  • all’Inps (se artigiano, commerciante, o professionista senza cassa di previdenza)
  • alla Cassa professionale di appartenenza (se iscritti ad un albo o ordine professionale)

Inoltre sulla base dell’attività svolta possono variare gli importi dei contributi. In tal caso si possono raggruppare in tre diverse categorie:

  • artigiani e commercianti (con contributi fissi o a percentuale);
  • lavoratori autonomi senza cassa previdenziale che dovranno dunque iscriversi alla Gestione Separata Inps pagando specifici contributi);
  • lavoratori autonomi con cassa previdenziale che in questo caso non sarà legata direttamente all’INPS.
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