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Mauro Corona, la drammatica testimonianza sulla violenza domestica: «Mia mamma ci lasciò, per non essere uccisa»

Lo scrittore ha raccontato il suo privato insieme a Pasquale Guadagno, orfano di femminicidio

Una drammatica testimonianza con la speranza che serva a fermare la terribile piaga dei femmicidi che sta affliggendo il nostro Paese. Ieri, martedì 29 novembre, a È sempre CartaBianca, Mauro Corona ha raccontato che «mia mamma ci lasciò, per non essere uccisa, io avevo sei anni e mio fratello più piccolo solo quattro mesi. Vedevamo botte e sangue, mia madre è stata in coma tre volte, mio padre era arrivato anche a buttarle addosso una pietra».

Nella puntata precedente Mauro Corona, parlando del femmicidio di Giulia Cecchettin, per spiegare come la cultura patriarcale sia ancora esistente, aveva ricordato che suo nonno «prese un tizzone e colpì mia nonna, che aveva dato una risposta sibillina, rendendola quasi cieca da un occhio».

Lo scrittore ertano ha quindi sottolineato come «è giustissimo manifestare contro la violenza: solo nella giornata di oggi altre due donne sono state uccise per mano di uomini violenti» e si è detto d'accordo con Pasquale Guadagno, orfano di femminicidio, che ha detto: «Io ero abituato a vedere la violenza in casa, non riuscivo a capire, per me era diventata la normalità. Se non fai qualcosa per fermarla la violenza passa di generazione in generazione».


 

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