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IN TELEVISIONE / Erto e Casso

Mauro Corona sul libro del generale Vannacci: «Lo leggerò, il 'nemico' va conosciuto»

L'ertano, a È sempre Cartabianca, ha detto che «anche il libro più ottuso può contenere una riga che ti apre una porta»

Si parla di libri a È sempre Cartabianca, nella puntata di martedì 19 marzo, e Bianca Berlinguer, dopo che Mauro Corona ha espresso il suo apprezzamento per la biografia di Arnold Schwarzenegger che gli è stata regalata per la festa del papà dalla figlia Marianna, si sofferma sulla biografia di Papa Francesco Life - La mia storia nella storia, uscita proprio ieri.

Al suo ospite fisso, Mauro Corona, la conduttrice chiede quanto è difficile raccontare della propria vita e l'ertano sottolinea come «un'autobiografia è impossibile che contenga tutta la verità perché ci frenano delle cose che non si possono raccontare e contengono sempre un margine oscuro dove non abbiamo avuto il coraggio di manifestarle.Io ho un principio, quando uno scrive di sè deve farsi a pezzi, deve sbriciolarsi, deve farsi a fettine, non elogiarsi. Deve avere anche il coraggio di raccontare della sua vita, dei problemi che ha avuto, di violenze se ne ha ricevute, della fame, della miseria e anche qualche gioia. Mettersi a nudo non è facile».

A quel punto arriva la stoccata dello scrittore e alpinista che dice: «Il libro del Papa lo preferisco a quello di Vannacci. Quello di Papa Francesco può essere soltanto un libro che aiuta a vivere, che aiuta a capire. Non dimentichiamo che è un gesuita e quindi la sanno lunga. Un libro deve anche aiutare, probabilmente anche quello di Vannacci aiuterà qualcuno, non dico mica di no. A me e a lei non aiuta di sicuro».

A Bianca Berliguer che gli dice «Lei quello non lo leggerà o lo leggerà?», Mauro Corona replica così: «Questo è un errore, il 'nemico' va conosciuto. Mai buttare via prima per uno spirito di giudizio. Sa quante mail mi arrivano di indignazione, la prima cosa che dicono è che non leggeranno più i miei libri e questa è una miseria umana veramente triste.Io leggerò il libro di Vannaccia perché anche il libro più fallito, il libro più miserabile, il libro più ottuso, può contenere una riga che ti apre una porta, anche una porta negativa, ma ti apre qualcosa. Quindi mai buttare un libro solo per pregiudizio.  È sbagliato, da ignoranti e da persone poco pratiche».

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