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Diamo un calcio alla violenza, dodici squadre dicono no alla violenza di genere

Due squadre friulane (Pordenone e Tavagnacco) e dieci provenienti da tutta Italia

È stata presentata a Spilmbergo la seconda edizione del torneo nazionale di calcio femminile a 11 "Diamo un calcio alla violenza". Una manifestazione riservata alle squadre femminili categoria under 19, in programma dal 26 al 28 maggio in quattro paesi del Friuli Occidentale: Zoppola, Valvasone e Codroipo e un altro che verrà annunciato a breve. Al torneo parteciperanno dodici società provenienti da sei regioni. Due le squadre friulane ospitanti. Oltre al Tavagnacco sarà presente anche il Pordenone che durante la conferenza stampa era rappresentato dalla responsabile settore giovanile dei neroverdi Elisa Camporese. In Friuli arriveranno squadre da tutta Italia: Chievo, Padova, Venezia, Napoli, Roma, Brescia, Como, Modena, Perugia e Bologna. Una sfida aperta che si concluderà con la cerimonia di premiazione si terrà invece a Villa Manin di Passariano.

Oltre ai presidenti della Scuola mosaicisti Stefano Lovison e dell'associazione "Save art" Ketty Faion, erano presenti diversi esponenti delle istituzioni: il presidente della Commissione regionale pari opportunità Dusolina Marcolin, il consigliere comunale Ester Filipuzzi, il consigliere regionale del Veneto Fabio Barbisan e l'onorevole Marco Dreosto.  L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier ha inoltre posto l'accento sull'importanza di un'iniziativa che guarda allo sport come uno strumento grazie al quale è possibile raccontare dei temi di stretta attualità.

«Iniziative legate allo sport come quella presentata oggi non sono solo un importante veicolo per soffermare l'attenzione sul rispetto della donna ma anche un modo intelligente per dare spazio ad un aspetto culturale sul tema più generale della violenza, che va scardinato in ogni sua forma».


E conclude: «Anche lo sport  può diventare un efficace strumento di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, tema che purtroppo continua a essere drammaticamente presente anche nei nostri territori. L'obiettivo della manifestazione è quello di diffondere una coscienza matura che combatta situazioni di violenza e femminicidi ancora diffusi nella nostra società, come troppo spesso riportano le cronache. Anche momenti di sport e divertimento di questo tipo contribuiscono a sradicare una cultura arcaica e immorale nei confronti della donna che purtroppo ancora resiste».

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