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Economia

Bonomi ai giovani imprenditori: «Abbiamo sbagliato, ma il futuro delle imprese dipenderà da voi»

L’intervento del presidente di Confindustria in occasione dell’assemblea generale al Trieste Convention Center

Si è conclusa con l’intervento del presidente di Confindustria Carlo Bonomi l’Assemblea generale di Confindustria Alto Adriatico. Un evento che si è tenuto al Trieste Convention Center in presenza di settecento giovani partecipanti. Bonomi ha cominciato il suo discorso rivolgendosi proprio a loro, essendo il futuro delle imprese italiane. Si è parlato di svolta, di evoluzione, e per questo non va commesso l’errore di credere «che i giovani siano destinati a pensarla come noi o, ancora, che facciano quello che abbiamo fatto noi. Il nostro compito è quello di dar loro gli strumenti». 

Il suo intervento è proseguito con un duro j’accuse rivolto alla sua generazione che ha commesso molti errori ai danni delle nuove generazioni. A cominciare da un sistema di formazione spesso arretrato rispetto alla rivoluzione tecnologica e ai cambiamenti nel mondo del lavoro che non attira i giovani ma li penalizza. Per non parlare di «un sistema previdenziale in cui i costi delle pensioni, che noi oggi stiamo utilizzando come risorse per prepensionare, ricadranno sulle loro spalle», afferma Bonomi. «Abbiamo sbagliato. Però non siate disillusi, non pensate che è tutto inutile e che le cose non si possano cambiare, anche in Italia».

Bonomi cita i dati dell’export dello scorso anno. Un record visti i 635 miliardi ottenuti grazie ai prodotti realizzati dal Made in Italy. «Non abbiate paura di contestare, di esprimere a voce alta il vostro disagio e dissenso. Ma per costruire cose nuove non basta criticare le vecchie, occorre impegnarsi con tenacia. Abbiamo bisogno di voi, delle vostre teste, dei vostri cuori, della vostra visione. Il mondo che sarà lo costruirete voi, adesso dovete cominciare a costruire un paese migliore di quello che abbiamo costruito noi, è tempo che anche voi vi assumiate le vostre responsabilità. Commettete pure degli errori – conclude – ma fatelo sempre guidati da una grande stella polare: costruire un’Italia migliore per i vostri figli».

Dello stesso avviso il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti:  «Dobbiamo darci una mano tra generazioni affinché questo mondo sia migliore, un luogo in cui tutti possano realizzare le proprie aspirazioni». Proprio per questa ragione il sistema Alto Adriatico, continua Agrusti, si basa «sulla stretta connessione tra università, scuole superiori e istituti tecnici, cui viene attribuita grandissima importanza». Per Agrusti ciò che va in tutti i modi evitato «è rubare il futuro ai giovani e il patto generazionale odierno dovrà farlo diventare concretezza; un patto dentro cui stimolare la cultura di impresa per quanti decideranno di intraprendere questo percorso perché il futuro del manifatturiero non può essere affidato solo ai passaggi generazionali».

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