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Lunedì, 29 Aprile 2024
La mostra / Spilimbergo

La scuola dei mosaicisti del Friuli celebrata a Lione

L’esposizione agli Archives municipales de Lyon per i cent’anni della fondazione di uno dei simboli della tradizione friulana

Si è tenuto il 22 novembre alle 18 la cerimonia d’inaugurazione della mostra dedicata La scuola dei mosaicisti del Friuli. Una straordinaria occasione per condividere questo lungo viaggio che da cent’anni regala al mondo intero alcune splendide opere. Un secolo è difficile da riassumere in una frase, e lo è altrettanto con l’esposizione allestita agli Archives municipales de Lyon. Ma c’è chi ha provato a compiere questa impresa selezionando i lavori più rappresentativi dell’istituto spilimberghese nati grazie a delle tessere di diversi colori.

In occasione di questa ricorrenza era presente l'assessore regionale alle finanze Barbara Zilli che ha speso parole di apprezzamento rispetto alla mostra in programma a Lione, «un’attestazione di riconoscenza e orgoglio ai tanti corregionali che in Francia hanno avuto il modo di esportare la cultura del lavoro e del saper fare tipico di chi vive nella nostra terra».

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La cerimonia

Al taglio del nastro hanno partecipato Loris Basso (presidente dell'ente Friuli Nel mondo), Danilo Vezzio (presidente del Fogolar furlan di Lione) e Stefano Lovison (presidente della scuola di Splimbergo). Tre voci che si aggiungono a quella del rappresentante della Regione Friuli Venezia che ha voluto marcare più volte l’importanza dell’arte del mosaico. Un simbolo identitario che rispecchia il talento degli studenti in Italia e nel mondo. 

«L'orgoglio di appartenere ad una comunità - afferma Zilli - è identificato nelle tante tessere sparse nel mondo che, come in un mosaico, sono legate tra di loro dalla laboriosità e competenza, ovvero da un'identità comune rappresentata dalle salde radici delle origini. Queste ultime, oltre a rappresentare un valido punto di partenza, sono al tempo stesso un trampolino per iniziative virtuose dei giovani di terza e quarta generazione, figli dei nostri emigranti». 

Non bisogna dimenticarsi che molti dei mosaici presenti in edifici e luoghi pubblici a Lione sono stati creati da friulani, molti dei quali dopo aver frequentato la scuola di Spilimbergo. La storia comincia persino prima della fondazione di questa sede, quando già nell’Ottocento molti artigiani italiani nella città francese hanno contribuito al restauro di mosaici del passato. Un’eredità che è stata tramandata negli anni grazie alla nascita di questo istituto riconosciuto in tutto il mondo.

«La sfida delle istituzioni, -  conclude Zilli, è di continuare a tenere saldo il tesoro di questo prezioso mosaico con attività di conoscenza e formazione che rafforzino e valorizzino il "saper fare" dei nostri abili artigiani».

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