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Electrolux, Fedriga: «Pronti a investire, ma serve un piano industriale di lungo periodo»

L'intervento del presidente della Regione nel corso della manifestazione

«La Regione si impegna a mettere in campo tutti gli strumenti possibili, a cominciare da eventuali finanziamenti su ricerca e sviluppo, per affrontare il piano sulla riorganizzazione annunciato da Electrolux e fare in modo che nello stabilimento di Porcia ci sia il minore impatto possibile oltre a ottenere una fondamentale visione di prospettiva su investimenti e salvaguardia dell'occupazione». Sono queste le parole del presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenuto in occasione del tavolo di confronto di ieri, 29 gennaio, con le organizzazioni sindacali nella sede della Regione a Pordenone. Fedriga, intorno alle 15:30, ha deciso di parlare direttamente ai dipendenti scesi in piazza per chiedere risposte e soluzioni adeguate dopo il piano di riorganizzazione di Electrolux.

La multinazionale svedese, a seguito della crisi dell’elettrodomestico che sta colpendo anche il vecchio continente, ha deciso di tagliare circa tremila posti di lavoro nel mondo, di cui 373 nelle cinque fabbriche italiane. 190 gli esuberi nello stabilimento di Porcia e negli uffici del Centro di Information technology di Pordenone. Tagli che non riguarderanno solo gli operai (95) ma che toccheranno anche il settore impiegatizio (86 nella Destra Tagliamento). 

La Regione, fa sapere Fedriga, è decisa a investire le proprie risorse sulla ricerca e sull'innovazione in modo da «rendere gli elettrodomestici realizzati a Porcia ancora più competitivi su scala globale e incentivare nuove tipologie di prodotto che consentano di avere una prospettiva di lungo periodo per gli impianti produttivi».

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Il presidente ha inoltre confermato un secondo incontro  tra la multinazionale svedese e la Regione previsto per il prossimo 5 febbraio. Ma la vera sfida sarà il tavolo al ministero per le Imprese e made in Italy sulla crisi del comparto nazionale dell'elettrodomestico. Un confronto in programma il 22 febbraio come dichiarato dal ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, presente al confronto di ieri in Regione a Pordenone.

«Il tavolo nazionale sull'elettrodomestico - prosegue Fedriga - convocato dal ministro Adolfo Urso, deve rappresentare l'inizio di una strada fondamentale per il sistema produttivo del Paese, non solo per il comparto dell'elettrodomestico ma anche per altri settori strategici della nostra industria. Un tema da affrontare è anche quello delle filiere produttive e dei componenti che in massima parte arrivano dal Far East. Quando noi dipendiamo in modo così importante da Paesi terzi - conclude il presidente - questi Paesi possono decidere in qualsiasi momento di girare la chiave e fermare le produzioni in Europa, bloccare l'occupazione e il sistema sociale europeo. Vanno fatti tutti gli sforzi per il riavvicinamento delle catene produttive, o addirittura per riportare nei nostri Paesi le filiere dei componenti. Dobbiamo lavorare sia per affrontare l'emergenza dei piani di ristrutturazione, sia per avere una visione prospettica. Altrimenti rischiamo, a distanza di pochi anni, di ritrovarci nelle medesime situazioni».
 

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