Enrico Galiano, 9 in condotta dopo aver sparato pallini alla prof: «Stanco di giudizi sommari»

Arriva anche il commento del professor Enrico Galiano alla storia che ha scatenato e continua a scatenare un'ondata di polemiche. Due studenti di Rovigo, nei mesi scorsi, avevano sparato con una pistola ad aria compressa a un insegnante per avere più follower su TikTok , ma sono stati promossi con il voto di 9 in condotta.

Sui suoi canali social Enrico Galiano commenta così la decisione che ha assunto rilievo nazionale e su cui era intervenuto anche il ministro dell'Istruzione Valditara che aveva chiamato la dirigente del'istituto (il Viola Marchesini di Rovigo ndr) invitandola a riconsiderare le decisioni prese.  

«Non ho nulla da dire sulla storia del 9 in condotta. Due motivi semplici semplici: il primo è che il voto in condotta - esattamente come tutti gli altri voti - dà una valutazione di un percorso, non è il martelletto di un giudice. E qui arriva il secondo: noi cosa sappiamo di quella storia? Conosciamo quei ragazzi? Sappiamo se dopo quella storia hanno fatto un percorso, hanno dimostrato o no di aver compreso? Eravamo nel loro consiglio di classe?»

«Spoiler: no. Pretendere "un segnale", una punizione, un voto basso in condotta, significa dimenticare che quel voto, come tutti gli altri, ha uno scopo educativo, non punitivo. Per dire: se uno ruba una macchina vuol dire che per tutta la vita dovrà essere bollato come ladro? Anche se poi col tempo dimostra di essere onestissimo? Se i ragazzi sono rimasti i bulli irresponsabili e violenti che sparavano pallini alla prof riprendendo la scena, allora quel 9 in condotta è assurdo e chi lo ha deciso dovrebbe rendere conto di questa decisione. Mi pare di aver capito per esempio che non risulta abbiano chiesto scusa alla prof, e questo non depone certo a loro favore. Ad ogni modo, se invece dopo quel fatto hanno avuto un percorso di crescita, ci potrebbe perfino stare quel 9 in condotta».

«Purtroppo non possiamo saperlo, quindi finché non si hanno certe informazioni penso sia sbagliato giudicare. Mi dispiace, so che è più facile puntare il dito, ma spero di non essere il solo qui ad essere un po' stanco di giudizi sommari».

Il dibattito sui social si è immediatamente animato tra chi condivide la tesi del professore e chi ha espresso la sua contrarietà.