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Martedì, 30 Aprile 2024
la decisione / Sesto al Reghena

Costi troppo alti, la Libertas Albatros chiude tutte le attività sportive

La società chiede più denaro al Comune

Dopo 35 anni di continuata attività sportiva e di promozione sociale sul territorio, la Libertas Albatros di Sesto al Reghena ha deciso di fare un passo indietro. Non gestirà più gli impianti sportivi comunali: il palazzetto dello sport di Bagnarola, le palestre di Sesto e Ramuscello, la pista di atletica e il campetto polivalente esterno.
Al centro della decisione ci sono i costi aumentato e una richiesta al Comune di triplicare il contributo erogato. 

«La convenzione triennale stipulata con il Comune per la gestione dell’impiantistica sportiva – osserva Antonello Bernard, presidente della Libertas Albatros – scade a fine agosto. Ho chiesto che il contratto in essere venisse rinnovato, a patto però che l’amministrazione comunale ci concedesse un adeguamento economico: da 10mila a 35mila euro l’anno.  Questo - aggiunge - per far fronte agli aumenti, stimati attorno al 30 per cento, dovuti all’inflazione, ai maggiori compensi da erogare ai nostri istruttori, alla perdita del 40 per cento delle entrate di sponsorizzazione e pubblicità e agli effetti della nuova riforma dello sport, che obbligherà quasi tutte le associazione sportive dilettantistiche a gestire i propri collaboratori come veri e propri lavoratori. Non in ultimo all’aumento dei costi di manutenzione dovuti all’usura degli impianti, data la totale mancanza di investimenti (straordinari), da parte del Comune, negli ultimi 20 anni». 

La Libertas Albatros non chiuderà i battenti. Rinnoverà l’affiliazione con il Centro sportivo provinciale Libertas di Pordenone ma sospenderà le attività sportive. In attesa di conoscere il pensiero della prossima amministrazione comunale (Sesto al Reghena andrà al voto nel 2024) sulla gestione degli impianti sportivi. 

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