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Stato di agitazione alla Licar di San Quirino: a rischio l'accordo sul premio di risultato

L'azienda ha ritenuto inaccettabili le proposte delle RSU che giudicano la quota aggiuntiva alla retribuzione inadeguata

Stato di agitazione alla Licar International di San Quirino. Ad annunciarlo sono i segretari dei sindacati di categoria Fillea Cgil e Feneal Uil della provincia di Pordenone, Giuseppe Pascale e Guerino Bozzetto che in una nota hanno spiegato le ragioni di una protesta nei confronti dell'azienda dl gruppo Ilcam di Cormons (Gorizia), guidato dall'attuale presidente di Confindustraia Fvg Pierluigi Zamò. 

I sindacati hanno riscontrato delle «oggettive difficoltà al rinnovo del premio di risultato che rischia di alimentare preoccupanti tensioni all'interno dello stabilimento». Nel corso dell'ultimo incontro sono stati messi sul tavolo temi che non erano strettamente legati all'accordo che andava a definire il premio di produzione. Inoltre «la direzione aziendale ha giudicato inaccettabili le proposte formulate dalla Rsu e Oo.Ss provinciali» nonostante i risultati raggiunti dall'impresa in termini di crescita di fatturato e del miglioramento dell'indice di qualità, vicino alla soglia del 100%. 

«A oggi - prosegue il comunicato - il premio riguarda solo il 50% di quanto previsto», ma i problemi si sono ulteriormente aggravati dopo che i vertici dell'azienda hanno dichiarato la loro disponibilità a proseguire con la trattativa. In quel caso Licar aveva posto come condizione la possibilità «di assumere lavoratori attraverso lo Staff Leasing (un nuovo tipo di contratto a tempo indeterminato stipulato da un'agenzia per il lavoro) senza il tetto di percentuale per i lavoratori svantaggiati, peggiorando le condizioni dei dipendenti secondo quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro». 

Le associazioni a tutela degli operai hanno subito espresso la loro contrarietà dopo aver ricevuto la richiesta dall'azienda. Dal momento che non è strettamente connessa con le rivendicazioni dei sindacati, dall'assemblea con i lavoratori si è dunque arrivati alla decisione di proclamare lo stato di agitazione invitando la direzione a convocare un nuovo incontro verso il mese di settembre.    

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