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Musica / Sesto al Reghena

Volevo Magia, l’album senza filtri dei Verdena sul palco del Sexto 'Nplugged

Il gruppo si esibirà a Sesto al Reghena il prossimo 8 luglio in piazza Castello

Volevo Magia. Un titolo evocativo, spontaneo, creato dall’istinto come le canzoni contenute nel nuovo album dei Verdena, miglior disco dell’anno secondo siti specializzati come Rolling Stone e Rockol.it. Il gruppo, formato dai fratelli Alberto e Luca Ferrari e da Roberta Sammarelli, presto salirà sul palco del Sexto 'Nplugged 2023, in programma dal 6 all’11 luglio nella splendida cornice di piazza Castello a Sesto al Reghena. Ma prima di assistere alla loro esibizione è interessante scoprire come si è arrivati alla stesura e alla registrazione di questo disco. «Rispetto all’inizio siamo cresciuti come persone, di mezzo ci sono i figli e tutto il resto. Ma l’approccio è il solito: fare ricerca, provare piacere dalla musica» affermano i membri della band. 

Un metodo che a quanto pare funziona, visti gli otto album all’attivo (RequiemIl suicidio dei samurai) e brani di assoluto successo come Valvonauta, Trovami Un Modo Semplice Per Uscirne e Luna. Ma con il caso di Volevo Magia qualcosa effettivamente è mutato. «Il cambiamento musicale che si può notare all’interno dell’album è stato naturale. Volevamo che i brani fossero semplici e arrivassero in modo più diretto a chi ascolta. Il disco è musicalmente più positivo, forse è il più allegro e meno psichedelico che abbiamo fatto, da Requiem ad oggi». 
Se si dovesse trovare la parola chiave che si cela dietro a Volevo Magia  probabilmente è spontaneità. Un termine che combacia perfettamente con il lungo processo creativo che ha portato alla produzione di tredici canzoni.  «Per questo album - proseguono gli artisti - avevamo tante idee, tanti riff, pezzi dove succedeva qualcosa. I brani che ci risultavano già dall’inizio troppo difficili li scartavamo subito. In passato li provavamo meticolosamente 10.000 volte fino a raggiungere la perfezione, ma in questo caso dovevamo sentirli vivi da subito». 

Non che questo voglia dire che il disco è stato realizzato in una sola notte. Ogni produzione ha una storia che va raccontata e nel caso di Volevo Magia può essere suddivisa in due momenti ben precisi. Il primo, tra il 2017 e il 2019; e il secondo dopo il lockdown del 2020. In quella prima fase «abbiamo subito un rallentamento per vari motivi, sia personali sia legati ad esperienze che abbiamo fatto al di fuori della band». E si è persino rotto il registratore, quasi a voler impedire ai Verdena di terminare l’album (il digitale, fortunatamente, ci ha messo una pezza). La pandemia è stato l’altro grande ostacolo che il gruppo ha dovuto affrontare: «abbiamo scritto molti brani in pochissimo tempo proprio perché eravamo stati separati forzatamente e guarda caso sono quasi tutti quelli con le ritmiche più tirate e veloci: Crystal Ball e Volevo Magia». 

Ed è proprio da quell’ultimo brano, registrato in una versione velocizzata rispetto all’originale, che è nato il titolo dell’album. «Roberta (Sammarelli) aveva proposto “7” ma era troppo banale. Quando qualcuno ha proposto “Volevo Magia” ci è subito piaciuto, perché dava un senso a tutti gli altri brani, racchiudeva l’atmosfera generale del disco».
 

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