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Lunedì, 29 Aprile 2024
i dati

Scuola: circa un terzo degli studenti dice no all'ora di religione

I dati dell'Uaar, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, certificano un aumento di alunni che rifiutano l’Insegnamento della religione cattolica

La scuola pubblica italiana, oltre a dover far fronte a un calo del numero di studenti, si trova oggi a dover affrontare un altro fenomeno di grande impatto che riguarda, in questo caso, l’Insegnamento della religione cattolica (Irc). Prendendo infatti i dati dell’anno scolastico 2022/23 sono 82 mila gli studenti in Italia che si sono aggiunti nella lista dei 'no' all'ora di religione. Un numero in costante crescita che è legato a vari fattori, compreso quello della secolarizzazione, fenomeno sociale che sta portando a una perdita di rilevanza della religione nella vita sociale, dalle istituzioni pubbliche fino ai nuclei familari che fino ad ora avevano conservato le credenze e pratiche religiose. 

I dati a Pordenone

Gli studenti a Pordenone sono all'incirca 37 mila, e tra questi ben 8.409 alunni (il 22.55%) hanno scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. Dunque, tenendo conto dei numeri aggiornati all’anno scolastico 2022/23, circa un terzo dei ragazzi si rifiuta di prendere parte alle lezioni. Al primo posto troviamo la “Mario Lodi” di Pasiano (61.64%) anche se, per dovere di cronaca, si parla di numeri molti piccoli che influiscono sulla percentuale dei no. Diverso è il discorso dell'istituto professionale Zanussi di Maniago dove tra i 204 ragazzi, 118 non frequentano l'ora di religione (57.84%). Seguono l'istituto tecnico Marchesini di Sacile (57.37%), la scuola primaria Gabelli di Pordenone (53.63%) e l'Ipsia della Valentina di Sacile (48.83%). 

Scuola Comune Tipo Scuola Studenti No Irc % No Irc    
Mario Lodi Pasiano Infanzia 73 45 61.64%
Zanussi Maniago Istituto professionale 204 118 57.84%    
Marchesini Sacile Istituto tecnico     251 144 57.37%    
Gabelli Pordenone Primaria 179 96 53.63%    
Ipsia della Valentina Sacile Istituto professionale     213 104 48.83%    

Interessante vedere la classifica delle scuole superiori visto che in questo caso si parla di grandi numeri. Già abbiamo citato il podio presente nella classifica generale, ma in quella specifica vanno citati anche i due istituti tecnici Mattiussi (44.72%) e Flora (42.08%). Dietro di loro il liceo artistico Galvani di Cordenons (40.63%), il Torricelli di Maniago (40.33%), e l'Istituto di Meccanica Meccatronica di San Vito al Tagliamento (39.58%). Sempre con le stesse percentuali il Geometri (36.69%), il liceo scientifico Grigoletti (35.85%) e l'istituto Kennedy (33.42%)

Classifica istituti

Scuola     Comune Tipo Scuola     Studenti No Irc     % No Irc    
Zanussi Maniago Istituto professionale     204 118 57.84%    
Marchesini Sacile Istituto tecnico        251 144     57.37%    
Ipsia della Valentina Sacile Istituto professionale 213 104 48.83%
Mattiussi Pordenone Istituto tecnico    796 356 44.72%
Flora Pordenone Istituto tecnico  183 77 42.08%
Galvani Cordenons Liceo 571 232 40.63%    
Torricelli Maniago Liceo 367 148 40.33%    
Meccanica Meccatronica San Vito al Tagliamento Istituto tecnico     48 19 39.58%    
Geometri Pordenone Istituto tecnico     387     142 36.69%    
Grigoletti Pordenone Liceo 1537 551 35.85%
Kennedy Pordenone Istituto tecnico     1514 506 33.42%    

                  

Il commento

Il quadro descritto dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) fornisce inoltre alcune informazioni interessanti anche a livello nazionale. «Dall’analisi dei dati che abbiamo liberato emerge che in ben sei province è stata superata la soglia del 30% di non avvalentisi», spiega  Loris Tissino che si è occupato dell'analisi di questo studio: «Si tratta di Firenze (37,92%), Bologna (36,31%), Trieste (33,37%), Prato (33,19%), Gorizia (32,51%) e Aosta (30,74%). A livello regionale è la Valle d’Aosta a guidare la classifica (30,74%), seguita da Emilia Romagna (27,48%) e Toscana (27,12%). Confermato il divario Nord-Sud: le regioni fanalino di coda per numero di non avvalentisi sono infatti Basilicata (2,98%), Campania (3,11%), Calabria (3,41%), Puglia (3,67%), Molise (3,87%) e Sicilia (4,57%)».

Se invece si considerano solo i dati per categorie di scuola, è emerso che «sono gli istituti professionali a presentare il maggior numero di non avvalentisi (25,52%), seguono gli istituti tecnici (23,87%) e infine i licei (17,51%). Nella scuola secondaria di primo grado a non avvalersi è il 14,67% degli studenti, nella scuola primaria l’11,74%, nella scuola dell’infanzia l’11,3%. I numeri sarebbero ancora più alti se avessimo utilizzato i dati ministeriali così come forniti, ma abbiamo prudenzialmente escluso circa il 6% delle scuole perché mostravano fluttuazioni anomale nelle percentuali di non avvalentisi da un anno all’altro».

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