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Domenica, 28 Aprile 2024
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«Una sterile, grottesca, assurda querelle»: il prof. Andrea Maggi interviene nell'acceso dibattito sui compiti per le vacanze

«Non ci occupiamo della crisi del livello di preparazione degli studenti», ha scritto sui social

«Siamo all’ultima settimana di scuola e già sui social impazzano i post sui compiti per le vacanze. Meglio darli!No! Meglio non darli!». Il professore pordenonese Andrea Maggi, noto per la sua partecipazione a Il Collegio, come professore di italiano e di educazione civica, entra così in un dibattito che si ripresenta puntuale in occasione delle vacanze natalizie e vuole parlare di quella che definisce «una sterile, grottesca, assurda querelle».

«Sterile perché non porta assolutamente a niente, se non a persuadere i più fragili (e i più ingenui) che si possa migliorare nello studio senza far niente. Mi si dirà: non ha senso dare compiti a chi è già in difficoltà, perché se uno è già in difficoltà, come può svolgere dei compiti da solo durante le vacanze? Rispondo: dare dei compiti mirati, affinché il lavoro serva a mantenere le competenze già acquisite non mi sembra affatto un male, anzi. Darne in giusta misura, certo, ma darne, non fa male affatto», spiega Maggi.

Definisce poi la polemica «assurda perchè chi si proclama paladino del "no compiti" sostiene che durante le vacanze i ragazzi hanno diritto a riposarsi. Rispondo: diritto sacrosanto quello di riposarsi (anche per noi docenti, se permettete, dopo mesi di lavoro pesantissimi, che ci sono sembrati lunghi come anni!), se non fosse che per la maggior parte dei nostri studenti essere in vacanza significa prevalentemente non sapere come trascorrere il tempo, dato che il loro tempo viene sistematicamente e maniacalmente gestito dagli adulti fin dalla loro nascita. Pertanto per molti di loro il tempo delle vacanze è consumato dai device e da un uso scriteriato dei social. Dunque, i compiti per le vacanze per molti fungono da riattivatori neuronali».

Infine il professor Maggi conclude definendola grottesca, «perché questa polemica sui compiti è una vera e propria manipolazione mediatica, che serve a distogliere l’attenzione dai veri problemi degli studenti, che sono legati alle difficoltà sempre maggiori che incontrano nel leggere, nello scrivere, nel comprendere il contenuto dei testi e nell’eseguire i calcoli».

«Riassumendo, preferiamo sprecare il nostro tempo a litigare sul dare o non dare i compiti per le vacanze e non ci occupiamo della crisi del livello della preparazione degli studenti, che nel 2022 ha toccato il punto più basso di sempre», ricorda, sperando che questo allarme non resti ancora una volta inascoltato.

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