rotate-mobile
Il caso / Azzano Decimo

«Non capisci nulla di pallacanestro, sei una donna»: commenti sessisti alla coach di Azzano Eleonora Carrer

La denuncia della società che accusa un dirigente della squadra di Portogruaro e lancia un grido d'allarme. «Sono diversi anni che la nostra allenatrice sta combattendo contro l'ignoranza di alcune persone. Certe situazioni non devono accadere mai più»

«Se vincete gli fai vedere le tette negli spogliatoi?»; «Resta a casa a cucinare». Quando è troppo è troppo. La società di basket Azzano in una nota ha segnalato i ripetuti casi di sessismo rivolti alla coach Eleonora Carrer. Vessazioni continue, ripetute, che non sono più accettabili. Domenica scorsa è stata vittima di un gesto discriminatorio al termine della partita con il Portogruaro. Al momento dello scambio di saluti, si legge nella nota, è stata insultata da un tesserato della squadra avversaria. «Non è mio interesse entrare nei particolari - afferma il dirigente Luca Puiatti - ma il mio e quello di tutta la società dell'Azzano basket è un grido che vuole mettere alla luce questo problema». 

È da anni che Eleonora Carrer sta affrontando diversi episodi discriminatori. L'ignoranza di alcune persone fa paura. Che sia durante le partite sugli spalti o al bar non fa alcuna differenza. I giudizi ci stanno, soprattutto nello sport. Ma in questo caso le parole non riguardano le effettive capacità tecniche, «ma per il culo che ha nel vincere partite, per il suo lato B o perché non capisce nulla di pallacanestro in quanto donna». Epiteti inaccettabili in una disciplina che si è sempre distinta per i suoi valori sportivi. «Tutte le autorità - conclude la nota - devono farsi carico di questo fenomeno affinché non accadano più situazioni di questo genere». 

Carrer: «Vorrei che noi del basket iniziassimo a ripulire il nostro sport da questa mentalità»

Dopo la segnalazione della società  Eleonora Carrer ha deciso di commentare quanto è avvenuto a Portogruaro. Lo ha fatto mandando una lettera a La Giornata Tipo, pagina molto seguita dagli appassionati dello sport. «Da tempo sto lottando con le unghie e con i denti per essere accettata, al pari degli altri. Alleno una squadra in DR1 (si chiama così la Serie D oggi) dove sono l'unico coach donna del Friuli Venezia Giulia». Dopo una carriera da giocatrice, ha scelto di condividere la propria passione ed esperienza vestendo i panni dell'allenatore. Ma non sono mancati momenti di difficoltà. «Qualche volta ho ceduto, piangendo in auto mentre tornavo a casa dopo una partita, chiedendomi se ne valesse davvero la pena. Ma la passione per quello che faccio è troppo grande. Quello che mi ha fatto più male in questi anni è però ciò che ho subito da alcuni coach avversari: prima della partita è capitato più volte che molti di loro siano andati a stringere la mano al mio vice (uomo), il quale ogni volta ha dovuto dire "Guardate che il coach è lei...", con immancabile sorpresa e stupore nei loro occhi».

Carrer sogna uno sport diverso da quello visto dentro e fuori dal campo: «Vorrei che noi del basket iniziassimo a ripulire il nostro sport da tutte quelle persone con questa mentalità, questa visione della donna, delle ragazze, delle giocatrici, delle arbitre, delle coach, viste come persone da schernire, deridere, sottovalutare, denigrare».



 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Non capisci nulla di pallacanestro, sei una donna»: commenti sessisti alla coach di Azzano Eleonora Carrer

PordenoneToday è in caricamento