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il traguardo

Pordenone ottiene la certificazione di "Comune amico della famiglia"

Sarà aperto uno sportello dedicato

Si è concluso positivamente l’iter avviato dal Comune di Pordenone per ottenere la Certificazione di “Comune amico della famiglia - Family in Italia”, che gli è stata conferita ufficialmente dall’Agenzia per la coesione sociale della provincia di Trento con conseguente iscrizione nel Registro dei soggetti pubblici e privati certificati “Amici della famiglia”.
    «Pordenone è il primo capoluogo di Area Vasta in Friuli Venezia Giulia a ottenere la certificazione – affermano il sindaco Alessandro Ciriani e l’assessore alle politiche sociali e alle pari opportunità Guglielmina Cucci – Si tratta di un riconoscimento importante che valorizza l’attenzione che l’Amministrazione rivolge per incrementare azioni strategiche che migliorino la qualità della vita delle famiglie pordenonesi. Per arrivare a questo riconoscimento Pordenone, su input della Regione Friuli Venezia Giulia, ha superato un percorso valutativo finalizzato a soddisfare molteplici requisiti, tra i quali la definizione di un Piano e la costituzione di una commissione interdisciplinare. La certificazione costituisce un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza in quanto la famiglia rappresenta uno degli attori fondamentali della società che va sostenuta e supportata attraverso la programmazione di politiche efficaci e l’implementazione di servizi dedicati, promuovendo la sussidiarietà e i servizi informativi».
    Il “Piano Prospettiva famiglia” del Comune di Pordenone interessa 24.696 famiglie e si propone di creare un sistema integrato di politiche strutturali, tenendo conto delle trasformazioni sociali ed economiche in atto, con una vera e propria azione di innovazione sociale. 
    Tra gli obiettivi individuati dal Piano figurano: l’apertura di uno sportello dedicato; l’attuazione di misure a contrasto della povertà educativa; l’introduzione di servizi innovativi, implementando processi partecipati e inclusivi nell’ottica di rinsaldare la Comunità Educante quale motore e produttore di una cultura delle famiglie; sostenere il benessere famigliare nelle situazioni di fragilità, con particolare attenzione alle persone con disabilità e alla violenza di genere; rafforzare il welfare territoriale, ampliando l’offerta dei servizi dedicati alle famiglie, anche in ottica di conciliazione. 
    La visione che ha accompagnato la redazione del Piano si è basata sulla volontà di riconoscere la famiglia come soggetto a valenza pubblica, che autoproduce beni relazionali, genera valore per l’intera comunità, promuove benessere sociale ed economico. Si intende inoltre dare maggiore forza alle reti comunitarie e alla strutturazione di servizi efficaci; agire in ottica di prevenzione e dare risposta a nuove istanze; potenziare e far crescere le relazioni solidali e collaboranti per contribuire alla crescita educativa, sociale e culturale dei bambini e dei ragazzi assieme alle loro famiglie; valorizzare le esperienze in essere; sostenere modelli di prossimità e promuovere innovazione e generatività per uno sviluppo equo e sostenibile.
    Le azioni programmate sono in fase di sviluppo sotto l’occhio vigile della Commissione interdisciplinare e saranno oggetto di autovalutazione annuale. È stato inoltre avviato un confronto con gli altri Comuni dell’Ambito, nell’ottica di una visione territoriale. La sfida dunque è quella di creare di un sistema integrato di politiche strutturali, tenendo conto delle trasformazioni sociali ed economiche in atto, con una vera e propria azione di innovazione sociale.  
 

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