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Pride Fvg, Udine dice sì: concesso il patrocinio

È l'unico ex capoluogo della Regione. Prima della città friulana anche San Vito al Tagliamento ha scelto di sostenere l'iniziativa che si terrà a Pordenone il 10 giugno. Pirotta (Pd): «Ora l'amministrazione dimostri di essere aperta e accogliente»

Voto unanime al consiglio comunale di Udine che ha deciso di concedere il patricinio all'Fvg Pride in programma a Pordenone il prossimo 10 giugno. Prima della città friulana, anche San Vito al Tagliamento ha scelto di prendere posizione sostenendo l'iniziativa. E non è il solo. Gli organizzatori potranno contare del supporto di Comeglians, Doberdò del Lago, Duino Aurisina, Fiumicello-Villa Vicentina, Monrupino, Resia, Sagrado, San Pier d'Isonzo, Savogna d'Isonzo, Staranzano e Turriaco. Ma la vera novità è che la città di Udine rappresenta l'unico ex capoluogo di provincia ad appoggiare l'evento come è emerso dalla seduta settimanale.

Come riporta UdineToday l'assessore alle Pari Opportunità Arianna Facchini sostiene che il patrocinio concesso dalla Giunta è in linea con le «posizioni di inclusione, di uguaglianza e antidiscriminatorie per identità di genere che il Comune di Udine intende portare avanti. Un’identità europea che vogliamo per la nostra città. I diritti sono di tutti o di nessuno. L'amministrazione, nei giorni scorsi, ha anche aderito nuovamente alla rete Ready. La concessione di questo patrocinio è un altro passo avanti per ribadire il nostro supporto alla comunità LGBTQIA+ e verso un futuro più giusto e una migliore coesione sociale».

Pirotta (Pd): «Ora serve piena collaborazione del Comune»

Irene Pirotta, consigliere comunale del Partito Democratico a Pordenone, «dopo la caduta di stile dell’amministrazione comunale di Pordenone di negare il patrocinio al Pride del 10 giugno», si auspica  piena collaborazione del comune per permettere il passaggio della sfilata lungo le vie del centro storico. 

«L’assessore Parigi è solito parlare di Pordenone come città di eventi. Oggi ha sul piatto un’occasione irripetibile per un evento di larga portata che ha lo scopo di sensibilizzare tematiche e situazioni collimano con uno stato civile. Nel 2023 puoi essere brutalmente picchiato, bullizzato per ragioni di genere o orientamento sessuale? Puoi essere discriminato sul lavoro o nella ricerca di un’abitazione perché ami e/o vivi con una persona del tuo stesso genere?» 
L'esponente del Pd vede il pride come un'occasione per affrontare argomenti di stretta attualità «che portano inevitabilmente a riflettere se sia a beneficio della collettività tirare su muri e bendarsi gli occhi oppure allargare la maglia dei diritti a beneficio di una migliore inclusione di tutte le persone». 

E tra le osservazioni del consigliere Pirotta  c'è anche il tema dei figli delle coppie omogenitoriali. «Possono non essere condivise alcune strade, ma nel momento in cui esistono situazioni che coinvolgono dei minori, il legislatore ha il dovere di attivarsi nell’interesse prevalente del minore che necessita di rapporti certi e stabili ai fini di una tutela famigliare che ha ripercussioni sulla sfera familiare, economica, sociale ed ereditaria. Troppe segnalazioni stanno arrivando per improvvisi rallentamenti burocratici  e ostacoli che portano queste famiglie, con i loro bambini, a meditare se sia il caso di lasciare questo paese. È questa l’Italia che vogliamo?» conclude Irene Pirotta. 

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