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il ricordo / Pravisdomini

Cerimonia per il carabiniere medaglia d'oro morto in guerra in Eritrea

Attilio Basso perse la vita a Cheren durante la battaglia contro l'esercito inglese

Il 16 marzo del 1941 anni fa a Cheren, in Eritrea, quella che al tempo era l'Africa orientale italiana, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, il brigadiere dei Carabinieri Attilio Basso si rese protagonista di un gesto eroico che gli valse la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria. Crivellato da pallottole di mitragliatrici in un prolungato e aspro combattimento sostenuto tra il 13 e il 16 marzo dal suo Reparto e con un braccio spezzato, anziché lasciare il posto di combattimento continuò ad incitare i compagni ed inferiori alla resistenza e si trascinò oltre le linee per portare aiuto ad un ufficiale gravemente ferito. Quando poi le sue forze gli vennero meno, cadde eroicamente lanciando ormai morente verso il nemico l'ultima bomba di cui era in possesso al grido: «Viva l'Italia! fintanto che i Carabinieri sono qui il nemico non passa!»>. 
La figura di questo eroe dell'Arma è stata ricordata stamane in una commemorazione a Barco di Pravisdomini presso il cippo eretto in sua memoria, nella via e davanti alla ex scuola elementare che portano il suo nome. 
Alla presenza del Comandante Provinciale, del Comandante in S.V. della Compagnia di Pordenone, del Comandante della Stazione di Azzano Decimo, di una rappresentanza schierata di Carabinieri in servizio, dell'. A.N.C. di Azzano Decimo con il proprio labaro, dell'A.N. Forestali Friuli Venezia Giulia, nonché del gonfalone del Comune, il Comandante della Legione Carabinieri F.V.G. Generale Francesco Atzeni accompagnato dal Prefetto Vicario di Pordenone, Dott. Mastrolia, dal Sindaco di Pravisdomini Dott. Andretta e dal Sig. Arcangelo Basso - nipote e portatore della medaglia del Caduto - preceduto da due militari in G.U.S., ha deposto una corona d'alloro ai piedi del Cippo poi benedetto dal Cappellano militare della Legione che ha anche letto la Preghiera del Carabiniere. 
Prima della deposizione è stata ricordata la figura dell'Eroe, che nacque nella frazione di Frattina di Pravisdomini (PN) il 21 luglio 1901 dai mezzadri Arcangelo BASSO e Angela SEGAT. Primo maschio di 7 fratelli, assieme alla famiglia si trasferì a Barco di Pravisdomini, proprio nella strada che ora porta il suo nome. Dopo aver lavorato come contadino e muratore in gioventù, a 19 anni rispose alla chiamata di leva e, nel novembre 1920, si arruolò nell'Arma dei Carabinieri Reali. Carabiniere a cavallo nel 1921, dopo aver prestato servizio per breve tempo nella Legione di Treviso, nel dicembre dello stesso anno venne trasferito nel Regio Corpo Truppe Coloniali in Libia. Destinato alla Divisione Autonoma Carabinieri della Cirenaica, si distinse nella campagna per la difesa della colonia, riportando una ferita alla testa in combattimento sul Gebel nel maggio 1924 e meritando per tale episodio una Medaglia di Bronzo al Valor Militare. 
Nel 1926 rientrò a Roma, ove rimase tre anni; nel 1933 fu trasferito nuovamente in Libia, in Tripolitania, col grado di appuntato e, nel gennaio del 1936, fu mobilitato per l'Etiopia con la 392esima Sezione Carabinieri. 
L'entrata dell'Italia nella 2 Guerra Mondiale lo trovò ancora in terra d'Africa con il grado di Brigadiere. Cadde eroicamente nella battaglia di Cheren (Eritrea), il 16 marzo 1941, dopo aver continuato a combattere con fierezza nonostante le gravissime mutilazioni inflittegli dal nemico. Oggi a suo nome sono intitolate, oltre alla strada della frazione di Barco di Pravisdomini e l'ex scuola elementare di quel Comune, le caserme del Comando Legione di Udine e del Comando Provinciale Carabinieri di Pordenone, città che ha ereditato il luogo natale dell'èroe quando è diventata capoluogo di provincia nel 1968. 
 

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