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La segnalazione / Cordenons

Cordenons, avvistato un branco di cinghiali a bordo strada

È successo il 2 gennaio intorno alle 20 in via Martiri della Libertà, vicino al centro abitato

Cinghiali a pochi passi dal centro abitato. È successo lo scorso 2 gennaio a Cordenons lungo il tratto di via Martiri della Libertà. Ad accorgersi della presenza del branco a bordo strada un conducente che stava percorrendo la strada a bordo della sua vettura. La persona ha deciso di pubblicare la foto sui social, suscitando un mix tra ilarità e preoccupazione da parte dei residenti del posto.

Cosa dice la legge regionale

In realtà, c'è poco da scherzare, essendo esemplari che possono creare problemi e disagi a persone, automobilisti e proprietari di terreni agricoli. Per questo esiste un Piano faunistico regionale (PFR) approvato attraverso un Decreto del Presidente della Regione il 10 luglio 2015. Si tratta di un documento articolato con diversi obiettivi: la tutela, conservazione, riproduzione e miglioramento della fauna selvatica e della biodiversità, e la gestione del patrimonio faunistico e del prelievo venatorio «nel rispetto delle culture, della storia, degli usi, delle tradizioni e dei costumi del Friuli Venezia Giulia».

Nel capitolo dedicato ai cinghiali sono indicate tutte le misure che puntano a migliorare lo stato faunistico e l’habitat regionale dato che si parla di una specie difficile da censire. In Friuli, secondo i dati del documento nel 2015, sono presenti 2.000 esemplari. Secondo invece le stime delle riserve di caccia e dei distretti venatori si parla invece di 4.600 soggetti (dato del 2012 che per la Regione appare sovrastimato).

Il cinghiale è tra le specie più problematiche da gestire. Ed è per questo che istituzioni si sono mobilitate per garantire «la conservazione della specie laddove possibile, compatibilmente con le esigenze di protezione delle colture agricole, e la salvaguardia della sicurezza pubblica e della tutela di altre specie selvatiche».

Per questo è stata creata una strategia basata sulla istituzione di due zone: quella di caccia (che comprende la pedemontana pordenonese); e di rimozione (che include il territorio che si estende a sud dell’area pedemontana e che continua poi con l’alta e la bassa pianura). In questo caso la specie non è ancora presente in modo definitivo, oppure «occupa ambiti limitati e con nuclei numericamente molto contenuti». Le segnalazioni sono sporadiche e riguardano in particolare piccoli branchi come è accaduto a Cordenons. 

In questa zona i piani di prelievo non sono vincolati ai censimenti, pertanto non presentano limiti di numero. «L’unico vincolo - si legge nella nota - è rappresentato dall’obbligo di rispetto della femmina adulta, che può essere prelevata esclusivamente a seguito del prelievo di tutti i piccoli». 

Cosa fare se si ha un incontro ravvicinato con un cinghiale
 

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