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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca / Barcis

Giulia Cecchettin trovata morta a Barcis, l'appello del Pm a Filippo Turetta: «Costituisciti»

Le parole del presidente Fedriga: «Un momento cupo e doloroso. Ci stringiamo alla famiglia»

L'intera comunità è sconvolta dopo la notizia della morte di Giulia Cecchettin nei pressi del lago di Barcis. Il padre, Gino Cecchettin, da Vigonovo (in provincia di Venezia) si è diretto verso la zona dove è stata trovata la ragazza, ovvero vicino alla strada "Pian delle more", che dal lago si dirige verso Piancavallo. È lì che gli operatori della protezione civile questa mattina, mentre proseguivano con le ricerche, hanno recuperato il corpo esanime di Giulia Cecchettin, avvenuto lungo un canalone tra il lago di Barcis e la località turistica di Aviano.   Il medico legale, Antonello Cirnelli, si è diretto sul posto assieme al pubblico ministero Andrea Del Missier.

La tragedia di Giulia Cecchettin: che cosa è successo

La ricostruzione dei fatti

La ragazza è scomparsa sabato 11 novembre a Vigonovo. Il giorno successivo, in seguito della denuncia di scomparsa presentata dalla famiglia, sono cominciate le indagini da parte degli inquirenti che, grazie ai sistemi di lettura targhe e alle riprese registrate dalle telecamere, si è riusciti a risalire al tragitto effettuato dalla Fiat Punto nera di Filippo Turetta, su cui pende un mandato d'arresto europeo. 

Dalle immagini delle telecamere nella zona industriale di Fossò (Venezia) è emerso che sabato sera ha aggredito con violenza la ragazza, poi l'ha caricata in macchina esanime. Nella stessa zona sono state rinvenute delle macchie di sangue e delle ciocche di capelli. 

Il ritrovamento

La svolta è avvenuta nella giornata di giovedì. Una delle telecamere che registrano il passaggio dei veicoli è tornata di nuovo in funzione dopo quattro giorni di manutenzione. Il programma ha continuato a registrare le auto che passavano lungo la strada anche se, purtroppo, non poteva trasmetterli al sistema. Nel momento in cui ha ripreso a funzionare, è scattato subito l'allarme che segnalava la presenza dell'auto  di Turetta. Da qui gli investigatori hanno deciso di delimitare le ricerche nel tratto che da Barcis porta a Piancavallo. 

I vigili del fuoco hanno allestito un campo base hanno cominciato a scandagliare il lago sin dalla giornata di ieri, 17 novembre. Questa mattina, dopo aver perlustrato la zona del lago e dei sentieri con sommozzatori, l'unità cinofila e i vigili del fuoco, il tragico epilogo. 

Le reazioni

Il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi lancia un appello al ragazzo «affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti». E aggiunge: «speravamo di non dover dare questa notizia - ha aggiunto, riferendosi al ritrovamento del corpo di Giulia - ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca».

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«In questo momento cupo e doloroso ci stringiamo ai genitori e ai familiari di Giulia, alla quale è stato tolto quel futuro che si stava costruendo con merito, anche attraverso il conseguimento della laurea, la cui tesi avrebbe dovuto discutere proprio due giorni fa». Lo ha detto oggi il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga alla notizia del ritrovamento del corpo della giovane Giulia Cecchettin. «In attesa di conoscere gli esiti della vicenda e delle indagini, una preghiera per Giulia e una profonda riflessione sul ripetersi di eventi come questo».

Profondo cordoglio anche dall'opposizione dopo la tragedia di Barcis. «Siamo vicini al dolore di chi sta soffrendo per questi tragici fatti - afferma il capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Massimo Moretuzzo - Quello che è accaduto obbliga tutte e tutti, nessuno escluso, a un esame di coscienza: la battaglia contro la violenza di genere, fisica e verbale, chiama in causa tutti noi, donne e uomini, ogni giorno e in ogni luogo».

«Per fronteggiare quella che è una piaga insopportabile - prosegue il capogruppo - va diffusa una cultura inclusiva, una educazione alle differenze e del rispetto verso tutte le donne, un valore da trasmettere con l'esempio quotidiano, attraverso la scuola, a partire dai più piccoli, in famiglia, nelle relazioni con gli altri».

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