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Lunedì, 29 Aprile 2024
il caso / Centro Storico

Videogames per bambini nel bar della biblioteca, scoppia la polemica

Luigina Perosa: «Quei giochi sono decontestualizzati». Il gestore replica con un video e minaccia querele

Al bar Le Ciaccole, che si trova nello stabile della biblioteca civica, arrivano dei videogiochi per bambini e immediatamente scatta la polemica. La miccia è stata innescata da Luigina Perosa che ha pubblicato sui social le foto delle nuove installazioni, sottolineando la contrapposizione tra i videogames e l'area della biblioteca, lo "spazio morbido" nel lato opposto del chiostro, dedicato ai bambini dagli 0 anni. 
«Perché dunque un tale obbrobrio in un luogo che dovrebbe essere riservato alla cultura, al bello, alla parola e all’ascolto?!? Quei giochi sono totalmente decontestualizzati». 
La critica ha generato un'accesa discussione in merito all'opportunità di installare dei videogames per i più piccoli e ha fatto arrivare anche la risposta del diretto interessato, il gestore del bar Antonio Mazzucchin. 

Cosa sono questi videogames

L'azienda produttrice dei giochi sul suo sito scrive: «La creazione di un’Area Bimbi all’interno altre attività è il miglior modo per aumentare il flusso di clientela e successivamente la fidelizzazione della stessa. Si offre ai bambini la possibilità di uno svago, mentre i genitori possono dedicarsi serenamente alle proprie attività. L’Area Bimbi quindi si traduce da investimento a un vero e proprio centro di profitto».
Questi tipo di videogioco nello specifico è «un apparecchio progettato per bambini, dai 3 ai 12 anni, con una serie di giochi e applicazioni educative/didattiche e creative per disegnare, imparare numeri, lettere, parole in altre lingue, suonare…ed un’altra serie di giochi di abilità, sportivi, dove possono misurarsi con un compagno, ed altro ancora. Grazie alle dimensioni contenute, trova spazio in tutte quelle location che vogliono offrire servizi aggiuntivi alla clientela, per garantire maggiore visibilità, pubblicità, fidelizzazione della propria clientela e la possibilità di acquisire nuovi clienti».

​La replica del gestore

La discussione è arrivata anche all'orecchio del gestore del bar, Antonio Mazzucchin, che ha spiegato le sue motivazioni in un video di quasi nove minuti, rivolgendosi a una platea di detrattori che definisce anonimi e ai quali rivolge l'invito di insegnare i veri valori della vita ai propri figli. «Investo per fare le serate e le iniziative - spiega -. Mi hanno fatto i complimenti, come dovreste farmeli voi, perché ho riempito una biblioteca che era vuota. I bandi andavano deserti, i ragazzi non frequentavano più la biblioteca». 
Mazzucchin infine, rivolgendosi sempre ai suoi detrattori, ha annunciato che limiterà il numero delle serate organizzate nel chiostro per non arricchire il loro tempo a sue spese. 

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