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Maxi rissa tra sikh, blitz dei carabinieri: sequestrate armi

I militari dell'Arma hanno perquisito le abitazioni degli indagati: trovati coltelli, bastoni, tirapugni

Oltre 90 militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Pordenone, coordinati dal sostituto Procuratore della Repubblica Maria Grazia Zaina, hanno dato esecuzione a 22 provvedimenti di perquisizione domiciliare nei confronti di altrettanti indagati. 
La specifica attività investigativa diretta dal Reparto Operativo e condotta dal Nucleo Investigativo e dalla Compagnia di Sacile, con il supporto dei Comandi Arma territorialmente competenti, ha permesso di identificare le persone - tutte di origine indiana e regolari sul territorio italiano - che, a vario titolo, hanno partecipato attivamente alla furiosa rissa avvenuta nella serata del 18 settembre 2023 a Villanova di Prata di Pordenone, che ha visto coinvolti circa 50 membri della comunità sikh. Nel corso della rissa, nella quale i contendenti erano armati di sciabole, bastoni e coltelli, sono rimaste ferite sette persone anche in modo grave, assistite e medicate negli ospedali di Pordenone e Udine.
Tutti gli indagati sono stati denunciati in stato di libertà per rissa aggravata. 
La rissa era avvenuta in via Saba di Prata di Pordenone, davanti alla casa in cui si trovava un consigliere del direttivo del tempio con la figlia ed il genero. 

Già i primi di agosto si erano verificate delle proteste contro la chiusura del tempio, decisa da una parte del direttivo dell’associazione proprietaria dell’immobile. C'era stato un sit in e un gruppo di manifestanti aveva cominciato lo sciopero della fame. Il presidente dell’associazione aveva giustificato la decisione di chiudere il tempio "per ragioni precauzionali e di sicurezza", rappresentate al Questore di Pordenone, per dispute a quel momento ancora non violente verificatisi durante le ultime funzioni domenicali. 
Un altro grave episodio ha coinvolto successivamente esponenti della comunità sikh, quando sono state incendiate con un liquido infiammabile le auto di un consigliere dell’associazione e della figlia.
Ultimamente anche la comunità sikh di Novellara a Reggio Emilia è stata al centro di episodi di violenza con l’abitazione di loro un rappresentante colpita da lancio di tre bottiglie incendiarie. Su tale episodio sono in corso accertamenti sulle possibili connessioni rispetto agli eventi occorsi in questa Provincia atteso che la vittima dell’incendio delle autovetture a Pasiano è anche il presidente dell’Unione Sikh Italia con sede a Novellara (RE). 
L’associazione sikh pordenonese e quella reggiana sono federate all’interno di 57 associazioni dislocate in varie parti d’Italia. 
Gli eventi suddetti traggono origine verosimilmente anche da una frattura nella comunità per questioni relative al tardato rinnovo dell’assetto organizzativo della citata associazione nonché verosimilmente a divergenze nella gestione dell’associazione “GURU NANAK DEV JI” di Pasiano di Pordenone (PN) che risulta essenzialmente divisa. 
Nel corso delle perquisizioni domiciliari sono state notificate 8 misure di prevenzione dell’avviso orale emesse dal Questore di Pordenone su proposta del Reparto Operativo dell’Arma pordenonese, rinvenute e sequestrate armi bianche e oggetti atti ad offendere, in particolare due coltelli, un tirapugni, uno sfollagente e undici bastoni. 
 

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