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Economia

Cimolai, ora la crisi passa in tribunale

Sarà inoltrata oggi a Trieste la domanda che potrà portare a un concordato in bianco o alla ristrutturazione del debito

Sono ore decisive per una delle aziende leader nel settore delle costruzioni. Cimolai, società al centro dei riflettori per dei derivati che hanno portato a centinaia di milioni di debiti, starebbe però per mandare al Tribunale delle   imprese di Trieste la “domanda per l’accesso a uno strumento di regolazione della crisi”. La notizia, riportata oggi dal Messaggero Veneto, porta con sé due scenari possibili: da un lato un concordato in bianco, dall’altro una ristrutturazione del debito. Un passaggio fondamentale per mantenere intatte le proprie operazioni in giro per il mondo. 

Cimolai, spunta l’ipotesi di un commissario per proseguire le attività
 

Il lavoro è al momento supportato da una squadra di professionisti formata dall’avvocato Bruno Malattia e da dei specialisti che si sono occupati del caso: il commercialista del gruppo Ippolito Gallovich, l’avvocato Luca Zamagni, l’azienda di consulenza Ifa Consulting con sede a Verona, e lo studio legale Molinari Agostinelli. Il gruppo, riporta sempre il Messaggero Veneto, avrebbe dovuto mandare la domanda nella giornata di ieri, ma il tempo ha richiesto ulteriori accertamenti fino alla giornata di oggi, che sarà presumibilmente la data dell’invio della domanda. 

Tutto questo consentirà a Cimolai di proporre entro 60 giorni (prorogabile per alti 60) un piano industriale che possa far fronte alla crisi che sta toccando l’azienda. In ballo c’è un portafoglio ordini di circa 800 milioni di euro, ma il discorso non è tanto il motore quanto il carburante in grado di far muovere la macchina. Compreso quello disperso attraverso i contratti stipulati insieme alle 21 società portando alla crisi di liquidità. La squadra cercherà la strada della sospensione e dell’annullamento di questi accordi dato che il direttore finanziario non era tenuto a compiere certe transazione con agenzie, ma solo con gli istituti bancari. Saranno dunque 120 giorni decisivi, in attesa di scoprire la decisione del tribunale.

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