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Lunedì, 29 Aprile 2024
Diritti umani / Centro Storico / Via Roma

"Cosa è successo e cosa succede in Afghanistan", l'incontro all'auditorium della Regione

La conferenza, organizzata dal gruppo consiliare del Pd, si svolgerà il 12 dicembre alle 20:30 in collaborazione con la ong bellunese "Insieme si può" e l'associazione "Purlilium act" di Porcia.

I conflitti nel mondo non accennano a diminuire. Oltre a quello ucraino ce ne sono altrettanti che si stanno svolgendo contro i regimi autoritari instaurati negli ultimi decenni. La straordinaria mobilitazione di protesta che si sta tenendo in Iran è segno di un cambiamento che sta toccando diverse regioni. Ma “Cosa è successo e cosa succede in Afghanistan”?  Questo è il titolo dell'incontro che si svolgerà a Pordenone il 12 dicembre alle 20:30. Un evento, organizzato dal gruppo consiliare del Pd, che vede la collaborazione  della ong bellunese "Insieme si può" e dell'associazione "Purlilium act" di Porcia.  

Il report di Amnesty International

Prendendo a prestito le dichiarazioni di Yamini Mishra, direttrice di Amnesty International per l’Asia meridionale di Amnesty International, da quando il regime talebano a ripreso il potere non solo non ha mantenuto la parola ma ha lanciato un duro attacco contro i diritti individuali. 

Lo riporta un documento diffuso nelle ultime settimane  intitolato “Il dominio dei talebani: un anno di violenza, impunità e false promesse”, nel quale Amnesty International ha denunciato gravissime violazioni dei diritti umani. Gli autori delle torture hanno ottenuto allo stesso tempo la completa impunità nonostante ci siano state delle aperture, almeno a parole, del regime attuale nel rispetto dei diritti delle donne e della libertà di stampa.

«Un anno fa - afferma Yamini Mishra - i talebani s’impegnarono pubblicamente a proteggere e a promuovere i diritti umani. Invece, la velocità con cui stanno smantellando 20 anni di passi avanti è impressionante. Ogni speranza di cambiare le cose è rapidamente svanita. I talebani governano mediante una violenta repressione nella completa impunità».

L'incontro

A raccontarci dello stato di salute politico della regione ci saranno infatti relatori d’eccezione: Maryam Rawi, esponente dell'associazione femminile afghana Revolutionary association of women of Afghanistan (Rawa), e il giornalista di Rai3, Nico Piro, più volte inviato di guerra proprio in quei territori.

«Dal 1977, anno in cui l'associazione è nata, queste donne sono sempre state protagoniste di una strenua resistenza e di una fattiva azione politica e sociale - afferma la consigliera regionale Pd Chiara Da Giau - per la difesa e l'emancipazione delle donne afghane, attraverso progetti concreti di organizzazione di ospedali, ambulatori mobili, orfanotrofi, circoli femminili di discussione e corsi di alfabetizzazione per donne e scuole per bambine e bambini. A ciò affiancano campagne di denuncia e un lavoro politico quotidiano interno e nel mondo, affinché non cessi l'attenzione sulla situazione del Paese»

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