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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità / Tramonti di Sotto

Montagna sempre più isolata con la chiusura delle farmacie

Emanuele Zanon (Regione Futura): «Lo Stato deve intervenire con degli sgravi fiscali»

È di qualche giorno fa la notizia della chiusura dell’ultima farmacia presente nella Val Tramontina. Una situazione che sta diventando sempre più critica per la comunità della valle che dal 17 dicembre non avrà più un locale destinato alla vendita di medicinali. «Dobbiamo ascoltare il grido di dolore della montagna», Emanuele Zanon (Regione Futura) in una nota. «È solo l'ultima di una lunga serie, insieme alle recenti chiusure di Clauzetto e Cavasso Nuovo e alle altre farmacie chiuse negli ultimi anni. Questo trend catastrofico - continua Zanon - non può invertirsi senza un intervento dall’esterno».

L'ultima farmacia della Val Tramontina abbassa le serrande
 

Per dare un’idea della condizione dei circa 600 abitanti della zona, a partire dalle prossime settimane saranno costrette a prendere la macchina e dirigersi a Meduno. 17 chilometri di strada. «Ovviamente - prosegue il consigliere - la sostenibilità economica dei servizi nelle zone montane non è scontata. Basti pensare che spesso i farmacisti in graduatoria non accettano di farsi carico di attività in queste aree. Eppure, è proprio qui che c’è più bisogno di loro. Le farmacie sono presidi fondamentali per le categorie più fragili come anziani e malati. Queste persone difficilmente possono compiere lunghe distanze per acquistare i farmaci, dunque poterlo fare in prossimità della propria abitazione è cruciale. Anche le distanze più brevi, in una montagna morfologicamente particolare come la nostra, possono diventare molto lunghe da percorrere».

Non solo le farmacie

Per Emanuele Zanon il problema non riguarda solo la carenza delle farmacie, ma anche l’assenza di guardie mediche e medici di base: «Negli scorsi mesi i sindaci della montagna pordenonese hanno formato un fronte compatto in seguito all'annuncio che tre diverse vallate avrebbero dovuto affidarsi alla guardia medica di Maniago. Lo spopolamento delle zone montane e la perdita dei servizi si influenzano reciprocamente instaurando un circolo vizioso che, se non viene fermato, avanzerà inesorabile fino alla scomparsa delle comunità di queste aree».

Una delle possibili soluzioni è che lo Stato e la Regione si prendano carico dei problemi delle valli in termini fiscali in modo da facilitare la presenza di attività economiche nelle zone colpite. «Un'offerta più ampia di servizi - conclude Zanon - come prenotazione di visite, analisi, esami diagnostici, l'effettuazione di semplici accertamenti, anche con l'ausilio della telematica e della telemedicina, oltre ad adeguate agevolazioni economiche, sgravi fiscali e burocratici, la messa a rete di armadi farmaceutici e locali messi a disposizione dai comuni a prezzo agevolato, potrebbero contrastare la chiusura delle piccole farmacie di montagna».

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