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Al via i lavori sulla rete fognaria, Ciriani: «Facile abbracciare gli alberi, ma anche questa è politica green»

Il sindaco è intervenuto in occasione della presentazione dei prossimi interventi che si terranno a partire del 29 gennaio. Si partirà dal quartiere di Torre con il tratto di via Revedole dall’incrocio con la Pontebabna fino all’ingresso principale del parco del Seminario

Si partirà il 29 gennaio con i primi lavori di estensione  della nuova rete fognaria che collegherà il quartiere di Torre al depuratore cittadino. Un'opera dal costo complessivo di cinque milioni di euro che sono frutto di investimenti pubblici (3,6 milioni) e dei fondi presi dalle bollette (1,4 milioni).

Il piano

Si tratta di un'opera che si somma gli interventi già compiuti dal 2016 al 2023. Un progetto che sarà suddiviso in tre lotti:

  • Lotto 1: via Borgo Casoni, via Adamello, via delle Streghe, via Tofane; via di Ragogna, via Isonzo, via Monte Grappa, via Postumia, via Monte Santo, via Sabotino e via Ortigara;
  • Lotto 2: via Damiano Chiesa, via Revedole e via Monteverdi;
  • Lotto 3: via Martiri Concordiesi, via Riviera del Pordenone, via della Santissima, via Codafora;

A spiegare le ragioni degli interventi è l’ing. Odorico di HydroGEA che si occuperà dell'intera fase dei lavori:  «Le fognature di Pordenone – afferma – furono realizzate con un sistema misto. Ma il problema è che la nostra città è solcata da un numero elevatissimo di rogge, le quali si infiltrano nella rete mista, facendo sì che i reflui finiscano nelle fognature». Nel caso del quartiere di Torre si parla di 30 scarichi che confluiscono nella roggia di via delle Streghe, per un totale di circa 600 utenze domestiche. Roggia che, a sua volta finisce nel Noncello.  «Per questo è necessario separare questo sistema misto di acque bianche e nere, a beneficio dei fiumi e dell’ambiente». 

I lavori di Hydrogea (fase 1)

I cantieri

Il Lotto 2 sarà il primo cantiere a essere avviato da Comune. Si comincerà con la zona di via Revedole, dall’incrocio con la Statale 13 fino all’ingresso principale del parco del Seminario. Lunedì 29 gennaio è prevista la consegna del cantiere, ma è dal 5 febbraio che su questo tratto sarà istituito il divieto di transito, con la sola eccezione di residenti e frontisti.

In seguito i lavori si concentreranno sull'area tra via Revedole e il tratto che si trova a nord della SS13, tra via Monteverdi e via Damiano Chiesa. Chi spesso utilizza la statale Pontebbana non dovrà preoccuparsi dato che la viabilità non sarà interrotta dai cantieri grazie alla nuova tecnologia del microtunnelling che consentirà una perforazione orizzontale nel terreno.

A fine febbraio sarà il turno anche del Dorsale di Gronda in via Piave (lotto 1), con inizio in via Borgo Casoni. Dopodiché si proseguirà fino a via Codafora con il terzo lotto. Per limitare i disagi agli abitanti e agli studenti che utilizzano il servizio di trasporto pubblico locale tratto di via Riviera del Pordenone sarà compiuto durante la chiusura delle scuole. Per ogni cantiere sarà necessario un anno di lavori, ma dal momento che i lotti potranno procedere simultaneamente si prevede che l'intero progetto possa essere completato entro un anno e mezzo.

La planimetria

Ciriani: «I disagi ci saranno, ma non possiamo continuare a inquinare i campi»

Al termine dell'incontro è intervenuto anche il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, il quale non solo si è soffermato sugli investimenti fatti negli ultimi anni per riqualificare i 37 km di fognature, ma si è rivolto a chi in queste settimane ha posto al centro del dibattito pubblico il tema dell'ambiente: «Si parla più di 47 tigli che di 27 milioni spesi per le infrastrutture sotterranee», afferma il primo cittadino riferendosi al progetto dell'ex Fiera. «Quando sono diventato sindaco ho trovato una città incredibilmente carente di fognature. Interi quartieri scaricavano nelle rogge, nel fiume o in fosse biologiche, causando all’ambiente un danno enorme. Certamente realizzare le fognature crea disagi, sia ai residenti che al traffico, e pertanto è sempre stato impopolare in termini di consenso. Ma io credo che sia più facile e demagogico abbracciare gli alberi rispetto a delle scelte complesse ma che porteranno benefici al cittadino.  Confido nella comprensione e collaborazione dei pordenonesi perché i liquami domestici non possono continuare a inquinare campi, terreni e acque. Anche questa è politica green».

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