Arrivano le piogge, «lo sghiaiamento di Barcis è al palo»
Si riaccende lo scontro politico per i lavori che impediscano di isolare la Valcellina
Con l'arrivo dell'autunno e delle prime piogge torna a galla il problema dello sghiaiamento del torrente Cellina a Barcis. Un tratto della Vacellina che da anni è un punto debole, in particolare per la viabilità: ogni esondazione del fiume, all'altezza della confluenza del torrente Varma, bloccava la strada di fatto tagliando l'unico collegamento tra l'alta Vacellina (Claut, Cimolais, Erto e Casso) e la pianura pordenonese.
Non sono bastati i lavori di rialzo della strada, per un tratto di 700 metri, che dal 2015 hanno migliorato ma non risolto la situazione.
La soluzione è lo sghiaiamento sistematico del greto del fiume, cosa di cui la politica parla da diversi anni.
A riportare l'attenzione sul tema è stato il consigliere regionale del Partito democratico Nicola Conficoni, che ha dichiarato: «Già da tempo la comunità della Valcellina e la pianura pordenonese attendono di conoscere quale tra le diverse soluzioni individuate dallo studio consegnato nel 2021 dal professionista incaricato, la Giunta intenda perseguire per rendere sostenibile la notevole movimentazione dei materiali. Lo scorso anno - afferma Conficoni - nonostante la capacità di invaso risulti dimezzata, non è stato eseguito alcun intervento».
Aggiunge il consigliere Andrea Carli: «Lo sghiaiamento non è solo un'emergenza, ma anche una opportunità: la ghiaia potrebbe essere molto preziosa in vista della realizzazione di importanti infrastrutture viarie nella regione. Continuare a non affrontare concretamente il tema dello sghiaiamento insieme a quello delle infrastrutture, rappresenta l'ennesima dimostrazione di una assenza di strategia economico-ambientale: come già avvenuto per il progetto dell'acciaieria di San Giorgio di Nogaro».
