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Le testimonianze

L'odissea degli affitti in città: ''Dove ho trovato casa a 300 euro al mese''

L'aumento dei prezzi negli ultimi due anni. Il record dei mini appartamenti, ma perfino un lettino può costare come un monolocale. Ecco dove i proprietari guadagnano di più

''Quando te ne vai dal Sud è perché pensi un giorno di trovare l'America. Perdonami, ma non è così''. Nara, 32 anni di Nocera, in provincia di Salerno, ha deciso di lasciare tutto per trasferirsi a Pordenone, in cerca di un lavoro stabile come collaboratrice scolastica e di una vita tranquilla. ''Nel 2020 avevo un contratto a tempo indeterminato e lavoravo in una nota azienda italiana, ma durante il periodo del Covid ho scelto, con il supporto della mia famiglia, di cambiare strada per entrare nel mondo della scuola. Mi dicevano che avrei avuto lo stipendio assicurato, ma per ottenere una paga stabile ho atteso quattro mesi, visti i ritardi nei pagamenti dello Stato che mi hanno impedito di trovare una casa in affitto''.

La scuola le ha inviato la convocazione il 12 ottobre 2020. Il 14 - due giorni dopo - avrebbe dovuto prendere servizio all’interno dell’istituto. ''Adesso rido visto quello che mi è successo, però all'epoca mi veniva da piangere''. Non conosceva nulla di Pordenone e, soprattutto, non avrebbe mai immaginato l’odissea nella ricerca di una casa, visto il poco tempo a disposizione. Di fatto, ha sperimentato in prima persona le difficoltà di accesso alle abitazioni in locazione nella Destra Tagliamento. Un problema legato non solo ai prezzi che sono aumentati negli ultimi anni, ma anche al numero di immobili che si trovano in città. A Pordenone affittare una casa è quasi impossibile.

Dove trovare i prezzi convenienti

Per avere una fotografia della situazione odierna delle locazioni in città si possono esaminare i dati più recenti del borsino immobiliare delle associazioni di categoria o dei principali portali disponibili in rete. Gli ultimi due report, pubblicati dalla Camera di commercio nel 2021-2022 e nel 2023-2024, offrono infatti un quadro interessante sull'andamento del mercato immobiliare. Lo studio divide la città in tre aree: centro storico, centro e periferia. Gli immobili analizzati sono invece di tre tipi: appartamenti, mini-appartamenti e monolocali. Nel caso degli appartamenti non arredati, non sono state riscontrate delle variazioni significative. Per un edificio nuovo in centro il canone può variare dai 600 ai 900 euro al mese. Un prezzo che si riduce se si parla di usato con un canone che si aggira dai 500 ai 700 euro mensili. In periferia il costo va dai 450 ai 650 euro al mese per il nuovo, e dai 350 ai 550 euro mensili per una casa considerata datata. Lo stesso si può dire dei monolocali. In centro si può spendere dai 380 a 480 euro per un immobile appena costruito. Un costo che diminuisce, anche se non in modo esponenziale, fino alle zone periferiche con un canone che varia dai 300 ai 380 euro. 

Il record dei mini appartamenti 

L’impennata dei prezzi si è invece notata nel caso dei mini appartamenti. Il dato che spicca più di ogni altro è l’immobile ex novo in pieno centro storico. Se all’inizio i prezzi si aggiravano dai 450 ai 600 euro mensili, oggi per un affitto bisogna sborsare dai 550 agli 850 euro al mese. Sull’usato, invece, il costo si aggira tra i 400 e i 600 euro. I quartieri che hanno subito un rialzo notevole dei canoni di locazione sono quelli che si trovano a nord-est e a ovest. Per un mini appartamento nelle zone di viale Grigoletti, via San Quirino e via Montereale (area nord-est), l’affitto oscilla dai 500 ai 600 al mese (nel 2021 per avere una casa in quella zona si poteva trovare qualche soluzione sborsando tra 450 euro e i 520 euro). Stessa identica situazione per via Cappuccini (zona ovest), dove per avere un appartamento si deve spendere più o meno lo stesso prezzo (500 -  600 euro), rispetto al canone di locazione di pochi anni fa che si aggirava invece tra i 400 e 450 euro.  

I prezzi dei mini appartamenti (dati della Camera di commercio di Pordenone) 

La lunga ricerca di una casa

Nara però ha un problema che si aggiunge all’aumento vertiginoso dei prezzi. Non avendo un contratto a tempo indeterminato, non avrebbe potuto comunque prendere in affitto un immobile visto che le agenzie chiedono dalle tre alle quattro mensilità come anticipo. All’inizio ha dormito in una stanza di albergo insieme alla madre a Pordenone. E da qui ha cominciato a girare per la città cercando in lungo e in largo. ''Non avendo un’auto, avevo necessità di una casa vicina al luogo di lavoro''. Dopo essere stata ospite di un amico a Torre, si è poi spostata in un B&B e in un affittacamere a Cordenons, dove ha speso 400 euro in un mese condividendo la stanza con una inquilina. Il tutto, va detto, a sole poche settimane dall’arrivo in città. ''Il fatto di essere del Sud un po' ha giocato a mio sfavore'', afferma Nara. ''Molte persone prima mi davano un appuntamento per vedere la casa, e poi mi richiamavano e mi dicevano che la stanza era già stata affittata. Non è stata una bella situazione all’inizio. Non ho mai disfatto le valigie. E ricordo di aver comprato un borsone con il necessario per lavorare visto che non avevo trovato nulla''.

Dopo aver condiviso una stanza (''o meglio un lettino'', sono le sue stesse parole)  per 350 euro al mese, è riuscita a trovare una soluzione grazie a un collega a scuola a 500 euro al mese. Più fortunata di lei è stata Serena, docente di 21 anni di Ortona, vicino Pescara. ''Sono arrivata il 10 ottobre del 2022 dopo aver terminato gli esami di abilitazione della professione ottica - afferma -. Ma durante i primi giorni non ho trovato nulla nonostante il supporto dei genitori. Sono rimasta una settimana in un B&B pagando 50 euro al giorno senza colazione. Ma grazie a una signora che proviene dal mio paese sono stata un mese nel suo appartamento, fino a che non ho trovato una sistemazione accettabile a 300 euro al mese''.

La lista d’attesa e le case sfitte

Perché allora è così difficile trovare una casa a Pordenone? Risponde il presidente di Fiaip Pordenone, Michele Marconi, che cerca di mettere ordine a una situazione alquanto complessa del mercato delle locazioni. ''In agenzia difficilmente si troveranno annunci di affitti. Quando si libera un immobile spesso il titolare ha già trovato un nuovo inquilino e quindi propone un subentro immediato. In aggiunta si crea una lista d’attesa infinita per le richieste di una casa in città o in provincia''. A influire sulla domanda interna ci sono in verità vari fattori. Il primo, evidente, è legato alla carenza di case e appartamenti sul mercato, nonostante anche a Pordenone si sia creato il fenomeno degli affitti brevi. È sufficiente infatti entrare in uno dei portali come Airbnb per vedere il numero di residenze a prezzi che variano dai 30 ai 100 euro a notte. In più bisogna tenere presente l’inflazione e il costo della vita che rispetto agli ultimi anni è comunque aumentato, con ripercussioni inevitabili sui servizi essenziali. 

Bollette e affitti più cari, così cresce la povertà in provincia

Oltre agli spostamenti del personale scolastico da una città a un’altra, anche il tessuto industriale incide sulla richiesta di affitto temporaneo. Parliamo non solo di operai che arrivano dalle regioni del Sud, ma anche di persone di nazionalità straniera che vengono a lavorare per un breve periodo di tempo. ''La questione - prosegue Marconi -  riguarda anche gli studenti. Il Comune ha annunciato delle agevolazioni per i proprietari che affittano alloggi ai ragazzi. Ma il problema è sempre lo stesso: non ci sono immobili. La gente preferisce dare la propria casa in locazione agli americani perché possono pagare fino al 30 per cento in più rispetto a quello che può offrire un italiano''. Per una persona che guadagna tra i 1000 e i 1200 euro diventa difficilissimo trovare una soluzione adeguata.

''Qualche giorno fa ha chiesto una soluzione una signora con due figli. Cercava un appartamento tricamere. L’unica cosa che sono riuscito a proporle è stata una residenza a Fontanafredda a 900 euro al mese'', conclude Marconi. In più c’è il paradosso delle case sfitte che non esclude il Friuli occidentale. Secondo l’ultimo censimento Istat del 2021, delle 167.828 abitazioni del pordenonese sono ben 33.894 gli immobili non occupati. A Pordenone il dato è più contenuto rispetto agli altri comuni visto che le case al momento vuote sono 3.473. Ma vista la crisi degli affitti, potrebbero essere di grande aiuto. 
 

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