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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Sanità, Tempi d'attesa infiniti: «prenotare una visita è impossibile»

II caso di una pensionata di 60 anni che non è riuscita a fissare un appuntamento dal farmacista.

Non c'è pace per la sanità del Friuli occidentale. Era di ieri la notizia della rottura dell'impianto di condizionamento di alcuni reparti dell'ospedale di Pordenone. Un guasto che ha messo operatori e pazienti in una situazione insostenibile ma che è stato riparato in poche ore come dichiarato dall'Asfo. A questo si aggiunge un'altra emergenza che tocca in questo caso i tempi di attesa infiniti per una prestazione erogata dal sistema sanitario. Francesca, 60enne in pensione dopo una lunga carriera come commercista, lo scorso 23 agosto si è diretta in farmacia con in mano la ricetta del medico curante per fissare un appuntamento. Il dottore le aveva prescritto due visite di controllo e prevenzione: una dermatologica e un esame dei nei in epiluminescenza. A quel punto si è trovata di fronte a una dura realtà. L'operatore le ha comunicato che non ci sono posti attualmente disponibili se non per i pazienti con priorità assoluta. «A quel punto ho contattato il Cup per chiedere alcune informazioni, e mi hanno spiegato che potevano garantirmi una sola visita dermatologica, ma solo ad aprile 2025. Per l'esame in epiluminescenza non ci sono invece speranze». 

Tempi di attesa per visite ed esami: Asfo fanalino di coda
 

Dopo aver mandato una mail all'Urp di Pordenone spiegando ciò che le era successo, Francesca ha deciso di chiamare la segreteria della dermatologia dell'ospedale per sapere se anche lì si presentava lo stesso problema al Cup. La risposta, anche in quel caso, era la stessa: impossibile prenotare. «Ho chiesto dunque di avvalermi di una legge (n. 124 del 1998) che disciplina la corretta erogazione del servizio entro i termini stabiliti dal sistema sanitario. Nel mio caso, essendo una ricetta per una prestazione programmata (p), l'Asfo prevede che il tempo massimo per questa vista era di 120 giorni». La segretaria, stando a quanto ha dichiarato Francesca, aveva sostenuto che la norma non era entrata in vigore. Una dichiarazione che è stata subito smentita dal personale della direzione sanitaria che nel pomeriggio di ieri si è impegnato a trovare un posto per le due visite dermatologiche entro i 4 mesi previsti. 

E se ciò non avvenisse? La legge parla chiaro e prevede che «qualora l'attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato dal direttore generale (ai sensi dei commi 10 e  11),  l'assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell'ambito dell'attività liberoprofessionale intramuraria (ovvero una visita privata in ospedale), ponendo a carico dell'azienda sanitaria la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al  costo della prestazione e l'effettivo costo di quest'ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti». 

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