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Ex fiera, «Il Comune ha presentato foto storiche tagliate ad arte»

Gli attivisti continuano la battaglia per dimostrare l'età degli alberi

Gli attivisti che vogliono salvare i tigli dell'ex fiera non mollano. La prossima settimana sarà impostato il cantiere e poi si procederà al taglio degli alberi. I comitati però non ci stanno e, oltre al ricorso al Consiglio di Stato, pubblicano ancora documentazione, con immagini che dimostrerebbero l'età dei tigli, di oltre 70 anni e quindi tutelati dalla legge.
«I giudici del Tar - scrivono - ignorando l’ampia e storica documentazione fotografica allegata al ricorso presentato dai cittadini hanno dato retta a immagini tagliate ad arte o riprese da punti in cui è impossibile vedere i tigli. Una documentazione ora ripresentata al Consiglio di Stato, confidando che venga presa in considerazione, presenta una precisa relazione dell’urbanista Giuseppe Vespo, che richiama gli studi storici del professor Moreno Baccichet, mettono a confronto le foto prodotte dal Comune con quelle originali e reali dell’area o con altri punti di scatto, che testimoniano l’esistenza dei tigli sin dal 1935».

La panoramica tagliata-2

«Confutando, dunque, la tesi del progettista Stefano Pujatti, la sola ad essere stata presentata Roma per ottenere il via libera all’abbattimento dalla Soprintendenza Pnrr, in cui si dice che il verde del parco è stato manipolato nel corso degli anni e che, pur essendo possibile che alcuni alberi siano originari, è molto difficile identificarli. Pertanto, le foto a sostegno del parere del progettista, come detto, sono state scelte tra quelle meno significative o sono state presentate in modo tale da non  far vedere i tigli, mettendo persino in dubbio la loro presenza come essenza nell’area».

La panoramica intera-2

«Per esempio - proseguono - è stata proposta soltanto la parte in primo piano della foto della nuova Colonia elioterapica in cui si vedono giovani abeti e cipressi, mentre nella foto intera si scorgono anche i giovani tigli sul retro della struttura, davanti alla casa dell’ex Gerarca Antonio Basso. Casa immortalata anche nella foto del 1935 (e allegata dai ricorrenti), in cui i tigli sono già grandicelli alle spalle di una squadra di Balilla Marinai.  In un’altra foto, una cartolina storica, si mettono in evidenza pini già adulti accanto alla piscina della colonia elioterapica: peccato che l’immagine sia stata scattata con il bosco di tigli alle spalle! Mentre nella cartolina riguardante l’inaugurazione di una Fiera campionaria nei primi anni 60, soltanto per una questione di prospettiva, non si scorgono i tigli dietro l’ex Gil. Infatti, anche oggi, i tigli si vedono svettare da piazza Maestri del lavoro, ma scompaiono pian piano alla visuale avvicinandosi alla ex Gil. Quei tigli, invece, erano già alti nel 1946 quando l’area verde fu definita “parco” e come dimostrano le numerose foto della famosa Scuola all’aperto, avviata nell’anno scolastico 1949-50, che molti pordenonesi conservano e che sono state allegate alla documentazione prima per il Tar e ora anche per il Consiglio di Stato».

«Foto che dimostrano che quegli alberi sono ultrasettantennii, e quindi sono tutelati ope legis. I giudici del Tar avrebbero dovuto maturare perlomeno un sospetto sull’età degli alberi, se avessero preso in considerazione le relazioni depositate dai ricorrenti.  Invece hanno inspiegabilmente sostenuto che hanno meno di 70 anni e vanno sacrificati. L’età degli alberi, come è noto, si può determinare empiricamente, misurandone la circonferenza (in letteratura in un tiglio di 100 anni è di 2metri) o scientificamente con l’indagine dendrocronologica (un carotaggio con un margine d’errore di pochi giorni). Quest’ultima indagine, si ricorda, è stata già chiesta per due volte al Comune e ora, con la formula dell’Atp (Accertamento tecnico preventivo) d’urgenza, per cercare di fermare nuovamente l’abbattimento degli alberi, è approdata, assieme a tutta la documentazione storica e fotografica, anche sui tavoli del Consiglio di Stato».

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