Ex fiera, il Consiglio di Stato boccia il ricorso sull'età dei tigli

Il Consiglio di Stato il 27 febbraio ha dichiarato inammissibile la richiesta di accertamento tecnico preventivo presentata dagli avvocati Veronica Dini e Rosanna Rovere. Sul ricorso, depositato nella giornata di ieri, dovranno pronunciarsi i giudici e solo a quel punto si conosceranno le sorti dei tigli dell'ex fiera.

Il presidente della corte, Gerardo Mastrandrea, rilevando che il progetto di riqualificazione dell'ex fiera rientra nell'ambito dei fondi Pnrr, ha sottolineato «il bilanciamento degli interessi al fine di vedere utilmente impiegate le relative risorse». 

Inoltre, il Consiglio di Stato dà seguito alla decisione del Tar, sottolineando che «gli istanti chiedono a questo Giudice di appello in via di tutela cautelare urgente e anticipata l’adozione di una misura di accertamento tecnico, o similare, volta a far emergere l’età effettiva (e quindi l’eventuale vincolo storico-culturale) dell’alberatura che verrà in parte abbattuta, contestando dunque le conclusioni a cui è giunta la sentenza del Tar territoriale, che oltre ad evidenziare che in esito al progetto del Comune non si avrà il depauperamento complessivo delle risorse arboree è giunta alla conclusione che non sussistono i presupposti dell’invocato vincolo, sentenza della quale viene chiesta nella presente medesima sede la sospensione dell’efficacia, ai sensi dell’art. 98 c.p.a., pur a fronte della mancata presentazione di rituale ricorso in appello con istanza cautelare; Considerato che l’art. 61, comma 7, c.p.a. esclude espressamente la tutela cautelare ante causam nel giudizio di appello;
Ritenuto, pertanto, che l’istanza cautelare in trattazione, di istruzione preventiva e di sospensione degli effetti della sentenza, debba essere considerata inammissibile, impregiudicata la possibilità da parte dei richiedenti di proporre rituale ricorso in appello con annessa richiesta di misure cautelari»

La sentenza integrale