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locali storici / Pordenone Nord

Cambio di gestione alla Pace, nuova era per la "Quarta Medica"

Passaggio di mano per la storica osteria di via Montereale

È un'istituzione della pordenonesità e sta per cambiare gestione. Niente paura però per gli affezionati della "Quarta medica", al secolo l'osteria Alla Pace di via Montereale. La gestione passa di mano ma è un cambio generazionale, nel segno della continuità. 
A prendere in mano le redini dell'attività sono Alessandro Tamai e la compagna Jessica De Zan.
Alessandro, 28 anni e una laurea in economia, è figlio di Carla Migotto e Fiore Tamai che da tempo portano avanti il locale insieme a Silvana Migotto e Guglielmo Menotto. 
Un quartetto, ben conosciuto in città, che non uscirà di scena ma lascia la prima linea alla terza generazione di osti. Una gestione che in questo locale, aperto nel 1919, prosegue ininterrottamente dal 1967, quando l'attività fu rilevata da Carlo Bruno Migotto. 
Un posto semplice, fatto di convivialità, sorrisi e tradizioni, ultime in ordine cronologico le "fritole" per carnevale e la "renga" per l'inizio della quaresima. 

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Due storie incrociate

Alessandro alla Pace ci è cresciuto. «Qui ho mosso i primi passi - racconta - e mi piace l'osteria, stare con la gente, l'atmosfera familiare che si respira. Mi sono laureato a Milano in Economia e gestione aziendale, ma vedevo il mio futuro qui, e questa è un'azienda. Ho chiesto a Jessica se voleva mettersi in gioco e ha subito detto di sì». 
Jessica, 31 anni e originaria di Cimolais, ha alle spalle una storia che mischia l'emigrazione e ristorazione. La prima gelateria è stata aperta dalla nonna negli anni '50 nel nord della Germania, i genitori fanno lo stesso lavoro a Salisburgo, dove lei stessa ha vissuto per 10 anni. 
Il legame con la terra d'origine non è mai venuto meno, quello con Alessandro ha chiuso il cerchio per un futuro in Italia. 

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La Quarta Medica verso il futuro

La proposta di rilevare l'attività è arrivata durante una vacanza di famiglia a Parigi. La risposta dei "senior"  è stata naturale, lasciando spazio alla terza generazione invece di pensare a un futuro con l'affitto o la vendita del locale. 
Carla e Silvana non hanno dubbi: «Siamo contente del passaggio di mano. Collaboriamo e cerchiamo di supportare i ragazzi in questa fase, il locale è in buone mani: sono giovani laboriosi e volenterosi. Speriamo che mantengano le tradizioni». 
E le tradizioni saranno il pilastro anche della gestione di Jessica e Alessandro. L'eredità della memoria di un locale che ha visto la Zanussi ancora in via Montereale, dove oggi ci sono le Torri, e che aveva un rapporto a doppio filo con l'ospedale. Al Santa Maria degli Angeli c'erano tre reparti di medicina, la Pace era la quarta medica. Tantissimi i medici che passavano a mangiare o per "un'ombra", e Carlo Bruno Migotto (per tutti Bruno) era stato affettuosamente nominato primario. 

Adesso i tempi sono cambiati, ma la Pace rimane un pilastro della città. Nuovi titolari ma con la grande famiglia ancora dietro il banco ad accogliere i clienti con il sorriso. E come sottolineano Jessica e Alessandro, non mancheranno anche i capisaldi del locale, a partire dal vino sfuso nei bottiglioni e dal menu detto a voce. Per mantenere sempre una relazione speciale con il cliente e senza dimenticare l'ingrediente principale: la semplicità. 

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