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Infrastrutture ferroviarie datate, i pendolari viaggiano come negli anni ’80

Il punto di vista dei viaggiatori raccontato ogni giorno dal Comitato friulano

Migliaia di persone si spostano su rotaia in Friuli Venezia Giulia ogni mattina. C’è chi rimane in Regione, direzione Udine o Trieste. E chi invece sconfina verso il Veneto per studio (si pensi a Venezia o Padova) o per lavoro. Il Comitato dei pendolari friulano ha cercato proprio in questi giorni di porre l’accento sulla qualità del servizio ferroviario dato che si tratta di un tema sensibile. Un discorso che passa per le pagine del Messaggero Veneto grazie alle ultime dichiarazioni del portavoce Andrea Palese. Non sono infatti mancati gli apprezzamenti sulla stazione di Pordenone, una delle prime a essere rinnovata in modo da renderla più funzionale. Ma se da un lato arriveranno nuovi convogli ferroviari dotati delle ultime tecnologie sul mercato (dai treni Rock, Blues e Pop), dall’altro c’è il tema delle infrastrutture a tenere banco. L’offerta è aumentata, grazie alla sinergia con Trenitalia e Rfi. Ma il vero problema sono le linee dato che i treni mantengono la stessa velocità degli anni ’80. 

Per questo è assolutamente importante tenere alta l’attenzione sui pendolari che, come emerge sul giornale, si stima siano aumentati rispetto ai 20 mila che viaggiavano in tutta la Regione. Dunque il focus deve essere rivolto sulla qualità del servizio, con nuovi strumenti e vagoni che offrano ogni genere di comodità a partire dal trasporto di biciclette per una mobilità sempre più sostenibile. Ma oltre a questo aspetto su cui tutti stanno lavorando, le infrastrutture devono essere aggiornate riducendo il tempo di percorrenza sull’intera linea, con nuovi investimenti che toccheranno anche la tratta Sacile - Gemona che verrà completata verso il 2024.

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