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Match It Now, tutti insieme per la donazione del midollo osseo

Il 24 settembre in piazza XX Settembre riparte la campagna dedicata ai giovani tra i 18 e i 35 anni 

«Non c'è due senza Te!». Così recita lo slogan di questa nuova campagna per la donazione del midollo osseo. Match It Now, in programma il 24 settembre, torna anche nelle principali piazze del Friuli Venezia Giulia allo scopo di sensibilizzare i giovani  tra i 18 e i 35 anni. Anche un piccolo gesto può risultare utile alla causa, e in piazza XX Settembre dalle 8 alle 21 i ragazzi potranno ricevere ogni genere di informazioni per decidere se iscriversi al Registro Italiano donatori di midollo osseo e cellule staminali emopoietiche (Ibmdr). Il tutto partendo da un prelievo di sangue o dalla raccolta di un campione salivare.

La campagna Admo per questa edizione si concentra su tema che si è riscontato durante la pandemia. Nel corso dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 si è vista una drastica diminuzione di iscrizioni al Registro donatori. Un trend che, purtroppo, non ha avuto lo stesso esito osservando il numero dei malati che non si è per niente ridotto.   

«A causa delle molte limitazioni - afferma Paola Rugo, presidente dell’Associazione donatori di midollo osseo Fvg - gli ematologi si sono trovati costretti ad attingere principalmente dal registro italiano. Ciò ha fatto emergere quello che si temeva: è troppo piccolo rispetto alle esigenze».

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I dati

Guardando infatti i numeri, la responsabile regionale si è soffermata sul calo avvenuto dal 2019. In quell’anno si sono iscritte 1433 persone, ma nel 2020 il numero si è attestato a 668, meno della metà rispetto al periodo precedente. Nessun incremento si è visto nel 2021, confermando la tendenza con 603 nuove iscrizioni, ma fortunatamente per il 2022 si è vista una piccola ripresa con 615 persone che hanno aderito al registro e si punta a raggiungere le 800 iscrizioni. 

«In questi anni di pandemia abbiamo sofferto molto - conclude Rugo -. La raccolta di adesioni ha raggiunto livelli così bassi a causa dell’impossibilità dei volontari di svolgere la consueta attività, fatta principalmente di sensibilizzazione nelle scuole e nelle Università attraverso delle conferenze in cui donatori e riceventi portano la loro personale esperienza. Tutto si è trasferito online. Ma i ragazzi erano stanchi di guardare il mondo attraverso lo schermo e certamente demotivati dall’impossibilità di vivere la loro quotidianità. Per di più, l’impatto emotivo di vedere faccia a faccia qualcuno che racconta la propria esperienza è assolutamente diverso. Il risultato è stato quello mostrato dai dati. Ora stiamo ripartendo e contiamo di arrivare ai livelli pre-pandemia. Intanto vi aspettiamo in piazza tra fine settembre e i primi di ottobre».

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