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Ragazze in-tandem, tappa in città per il giro d'Italia "alla cieca"

Giusi Parisi e la sua guida Chiara Orzino sono partite da Milano e arriveranno a Lecce

Ha fatto tappa a Pordenone il viaggio di Giusi Parisi, 34enne non vedente pugliese e milanese d'adozione, con la passione per la bicicletta che, grazie al progetto “Ragazze in-tandem” che ha ricevuto il patrocinio di FIAB Italia, è partita il 19 settembre dal capoluogo lombardo e, attraversando tutto lo stivale percorrendo prevalentemente l’AIDA e la ciclovia Adriatica, il 26 ottobre arriverà a Lecce.
Decine le città attraversate finora e centinaia le persone con cui Giusi e le sue compagne d’avventura stanno condividendo il loro messaggio. Il 27 settembre le Ragazze in-tandem sono arrivate a Pordenone e, di fronte al Municipio, hanno incontrato l’assessore alla mobilità Lidia Diomede e l’assessore all’ambiente Mattia Tirelli.
Scopo del progetto? Sensibilizzare sul binomio sport e inclusione; abbattere le barriere fisiche e mentali presenti nella nostra società; far comprendere quanto il tandem possa essere un mezzo inclusivo, di condivisione, benessere ed esperienziale non solo per chi presenta disabilità; incontrare persone e associazioni che si occupano di ciclismo, sport per persone con disabilità, creando magari una rete di piloti e copiloti di tandem; far uscire più tandem possibili da scantinati e parcheggi per ridargli vita attiva, ad esempio
donandoli ad associazioni che non possono permettersi di comprarne uno. Giusi è cieca sin da bambina ma questa disabilità non le ha impedito di fare sport. Ha praticato baseball e scherma, ma la sua passione sono le discipline che le permettono di stare a contatto con la natura: cicloturismo, subacquea, trekking, arrampicata e speleologia.

Ha riscoperto la bicicletta due anni fa e ora che ha un suo tandem, può finalmente viaggiare, accompagnata dalla sua pilota Chiara Ozino, che sarà con lei per i primi 17 giorni di viaggio.  «La bicicletta – spiega Giusi – è un mezzo sostenibile e non inquinante, fa bene alla salute e rappresenta la perfetta metafora della vita: a volte ti fa faticare, a volte ti costringe a fermarti per ripararla, ma ti insegna ad apprezzare ogni piccola cosa, sensazione o incontro che farai in sella, a dare importanza al viaggio che hai davanti! In tandem – aggiunge - si sperimenta uno spirito di squadra ed una grande sinergia. Non ci sono una guida e un passeggero, ma entrambi collaborano all’attività fisica e psichica. Provare per credere!».

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