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Troppi incidenti sull’A4, l’appello delle diocesi di Pordenone, Venezia, Treviso e Vittorio Veneto

I dati condivisi dall’associazione Think Tank Nord Est confermano un aumento dei flussi dei veicoli leggeri e pesanti, diventando tra le principali cause degli incidenti stradali

In questi giorni è tornato di nuovo al centro del dibattito pubblico il tema legato alla sicurezza delle strade e autostrade regionali. La scorsa domenica, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada, si è infatti ricordato a gran voce un problema cui è necessario porre rimedio con interventi urgenti ed efficaci. Una richiesta che arriva anche dai vescovi di Venezia, Treviso, Vittorio Veneto, Concordia-Pordenone con un editoriale congiunto dove si ribadisce l’importanza di «infrastrutture adeguate che permettano a quanti vi transitano di poterlo fare in sicurezza». Un aspetto che potrebbe essere esteso anche per le strade di città, dato che di recente la statale Pontebbana è stata dichiarata la più pericolosa del Friuli Venezia Giulia con 133 incidenti nel 2021. 

La Pontebbana è la strada più pericolosa della regione

La ricerca di Think Tank Nord Est 

Per comprendere al meglio il fenomeno la Fondazione Think Tank Nord Est ha pubblicato qualche settimana fa un report dove si sostiene che tra le cause degli scontri sulla A4 Venezia-Trieste (sopratutto nella tratta San Donà di Piave-Portogruaro), c’è un dato incontrovertibile: l’incremento del traffico leggero e pesante. La crescita degli spostamenti è arrivato ai livelli pre-pandemia. Una conferma che arriva direttamente da Autovie Venete che ha registrato livelli record di traffico nelle tratte di sua competenza. Parliamo infatti di 210 km di autostrada che vanno dai 115,4 km della A4 Venezia-Trieste ai 48,8 km della A28 Portogruaro-Pordenone-Conegliano. 

I dati

Secondo le informazioni raccolte dall’associazione il flusso dei tir, a livello mensile, è stato superiore al 2019 già da febbraio di quest’anno, mantenendosi costante sebbene si siano dei fattori - il caro carburanti e la guerra in Ucraina - che avrebbero potuto determinare una diminuzione del traffico di mezzi pesanti. Ciò non è accaduto. Anzi, a marzo si è registrato il record di 76 milioni di km di percorrenza in relazione ai 69 milioni del 2019. In pratica, il traffico dei tir è cresciuto del 4,4%.

Nel caso delle automobili l’aumento si è verificato al mese di maggio con 145 milioni di km che superano i 139 milioni del 2019, anche se il dato del primo semestre 2022 (-4,9%) risulta comunque inferiore al passato.

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