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Venerdì, 26 Aprile 2024
fondi europei / Borgomeduna

Pronti 10 milioni per far crescere il polo universitario

Investimenti nelle strutture del Consorzio e per la velostazione, al posto del vecchio magazzino ferroviario

Grazie al Fondo europeo di sviluppo regionale, Pordenone potrà contare su una serie di finanziamenti che potenzieranno l’area del campus universitario grazie a una cifra vicina ai 10 milioni di euro. L’annuncio è arrivato dopo l’incontro dell’assessore regionale Barbara Zilli con l’amministrazione comunale di Pordenone.

Come saranno spesi i soldi 

La palestra di via Mantegna sarà trasformata in una struttura con aule per corsi universitari per un importo di 2,5 milioni di euro. In questo modo si potrà accogliere il crescente numero di studenti che frequentano l’università pordenonese e ampliare l’offerta didattica con nuovi corsi. 
Attraverso fondi di natura diversa, il Comune si occuperà di realizzare una nuova palestra nelle aree limitrofe per assicurare la continuità delle attività sportive del quartiere di Borgomeduna, con un investimento di 3,5 milionii euro.

Sarà portato avanti inoltre il progetto ella “Velostazione”, ovvero la ristrutturazione del vecchio magazzino ferroviario, recentemente acquistato dal Comune, per trasformarlo in un parcheggio custodito e coperto per le biciclette, attrezzato per piccole manutenzioni, con ricarica batterie elettriche, armadietti per deposito bagagli o effetti personali.
arà inoltre garantita una linea di autobus da e per la stazione che comporterà la realizzazione di nuove fermate con pensilina nell’area di Borgomeduna nel tratto compreso tra via Canaletto, via Mantegna e via Prasecco. Per queste opere l’importo complessivo delle opere è di 1,5 milioni di euro. 
È prevista anche una riqualificazione ambientale delle aree scoperte, delle aree verdi, del patrimonio naturale e delle connessioni interne ed esterne al Polo Universitario con un investimento di 500 mila euro.

Infine, e questo è il punto per ora meno limpido, 700 mila euro saranno destinati a «creare forme di collegamento e collaborazione tra università e imprese culturali e creative affinché i giovani talenti possano trovare sbocchi lavorativi e contribuire così alla crescita del tessuto produttivo del territorio pordenonese».

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