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Lunedì, 29 Aprile 2024
La ricostruzione / Barcis

Giulia Cecchettin è stata colpita e uccisa a coltellate

Sul corpo ferite alla testa e al collo, oltre che a mani e braccia. Il ritrovamento è avvenuto grazie all'unità cinofila della Protezione civile

Dai primi accertamenti sul corpo di Giulia Cecchettin risulta che 22enne sia stata aggredita e accoltellata. Gli esperti hanno trovato delle ferite alla testa e al collo, oltre a delle lesioni alle mani e braccia: segno che avrebbe provato a difendersi. Sono queste infatti le ultime informazioni trapelate dall'ispezione preliminare compiuta dal medico legale Antonello Cirnelli, giunto nella zona tra Barcis e Piancavallo insieme al sostituto procuratore Andrea Del Missier. L'ex fidanzato Filippo Turetta è ora indagato per il reato di omicidio volontario aggravato. Di lui si sono perse le tracce dalla giornata di sabato.

E anche stavolta il bravo ragazzo era un mostro
 

Le dinamiche

Le ricerche nella zona del lago erano cominciate il 17 novembre per poi proseguire nella giornata di ieri, quando è stato trovato il corpo della ragazza nei pressi del lago, a pochi passi da Pian delle More. Secondo le ultime ricostruzioni degli inquirenti l'assassino, dopo essere uscito da Piancavallo ha gettato il corpo a bordo strada vicino a una curva per poi farla rotolare in una scarpata per circa 50 metri. 

Sarà in questo caso l'autopsia, disposta dai tribunali di Venezia e Pordenone, a stabilire la cause del decesso. Dalle riprese registrate dalla telecamere nella zona industriale di Fossò (Venezia) era infatti emersa una colluttazione che si è poi trasformata in un'aggressione violenta nei confronti della ragazza come dimostra la presenza di macchie di sangue e di capelli nella zona dove era stata colpita. Filippo Turetta l'avrebbe poi caricata in macchina esanime anche se resta da capire se la ragazza è stata uccisa nel veneziano o se è morta invece a Piancavallo, località che Filippo Turetta ha raggiunto con la Fiat Punto nera. 

Il ritrovamento

A ritrovare il corpo è stata una delle squadre delle unità cinofile della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia che hanno dato pieno supporto ai carabinieri. Erano quindici i gruppi che si sono diretti a Pian delle More a circa 1000 metri di altezza. Le ricerche sono proseguite dalle 7:30 del mattino del 18 novembre dopo che nella giornata di venerdì i vigili del fuoco hanno allestito un campo base nell'area di Barcis. L'obiettivo era di scandagliare l'intera area dopo che giovedì è giunta la segnalazione che la Punto è transitata nel Pordenonese nelle prime ore di domenica. Turetta, come è stato segnalato dal fotogramma del targa-system, è passato lungo la strada Piancavallo-Barcis è chiusa al traffico dal 15 novembre al 15 aprile. Da quell'informazione si sono concentrate le ricerche nell'area montana fino a quando, nelle prime ore del mattino, uno dei cani (Jagger, il flat coated retriever dell'unità cinofila che era di supporto alla Protezione civile) si è diretto lungo la scarpata come spiegano i volontari dell'Ana (Associazione nazionale alpini) Antonio Scarongella, sottoufficiale dell'Esercito di 42 anni e Andrea Miconi, il padrone del cane. 

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Le ricerche

Ora gli inquirenti si concentrano sulle ricerche di Filippo Turetta, su cui pende un mandato d'arresto europeo. Da quanto si apprende il transito del veicolo è stato registrato nella zona di Belluno e al confine con l'Austria. La Grande Punto è stata segnalata nei pressi di Lienz, nella giornata di domenica, ma non ci sono conferme che il veicolo sia tornato in Italia. 

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